Scritta da: Mariella Buscemi
Perché le paure sono sempre incise a "scavernare" in profondità ed il coraggio è fatto di croste che si sollevano per colpi di unghia decisi.
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Perché le paure sono sempre incise a "scavernare" in profondità ed il coraggio è fatto di croste che si sollevano per colpi di unghia decisi.
Chissà quando si rompe il cielo come cade l'acqua; forse, in pezzi di ciglia.
Spesso, persone di cui ignoriamo l'esistenza, per vie dirette o indirette, entrano a far parte della nostra vita e, in un modo o nell'altro, intenzionalmente o meno, ci rendono le cose difficili... spesso, le definiamo "nemiche" o "avversarie"... in realtà, passa il tempo e ci rendiamo conto che sono solo delle "compagne di sventura"...
Quando passi con le dita scoppiano anche le vene, e io che ti chiedevo d'usarmi la pelle come i cristalli.
I mostri te li porti a passeggio, ti stanno alle calcagna, ma sono loro che tengono al guinzaglio te, pronti a farti un attentato nei momenti di fragilità, sotto forma di panico, fobie, umori che si dondolano al ritmo di altalene sbilenche e dalle corde sfilacciate, che un giorno sei Dio e l'altro ancora l'unghia incarnita del suo piede.
Attacco i respiri alla notte e cucio il desiderio a tagli di stoffe che coprono la pelle per non mostrarne l'assurdo bruciore; e si dipana il filo a stringere i punti d'un pensiero sdrucito, a cercare i bottoni del perdono tra le asole delle mie colpe. Sono logora e nuda, e i miei profumi mi espongono al farmi sentire a chi è sazio di odori per inebriarsi.
Alcuni odori sanno di respiro leggero. Quelli che si immaginano invadono anche la percezione del sapore.
Io che avrei voluto donarti l'ombra d'estate.
Io non sono arrabbiata, semplicemente, se la rabbia fosse fatta di carne ed ossa, la massacrerei!
Le mie emozioni hanno mille tane; spesso letargiche, aspettano parole. Vanno dalla pelle a reticoli di vene fitti. Saranno radici, mi son detta troppe volte.