Scritta da: Mario Bucci
Perché temere tanto ciò che è definibile come dolore? Non si teme l'acutezza dello stesso... ma la durata.
Composta lunedì 11 ottobre 2010
Perché temere tanto ciò che è definibile come dolore? Non si teme l'acutezza dello stesso... ma la durata.
Il rancore è quel fastidioso formicolio che segue l'addormentarsi del cuore.
La mente più facile da fuorviare è la nostra. Siamo artisti della corruzione di noi stessi.
Gli uomini sono disposti a tutto pur di non sentirsi soli, anche a compiere gesti spregevoli come concepire un figlio.