Ma i sensi di colpa non si possono lavare via, quelli ti seguono ovunque. Ti dormono accanto, in qualunque luogo tu sia. È un po' come quando si ha paura del buio, non importa dove ti trovi, il buio è tutto uguale.
Non si sa perché, ma dal giorno in cui abbiamo offerto quella maledetta mela ad Adamo per movimentare la "paradisiaca" vacanza, la colpa è essenzialmente sempre nostra.
Se è vero, come dice Prospero nella "Tempesta" di Shakespeare, che noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, io sono fatta di materiale molto fragile e deperibile, che si dissolve al primo sorso di caffè.
Un ricercatore americano molto accreditato ha calcolato che, in media, un essere umano passa quaranta giorni della sua esistenza a cercare oggetti personali che non trova. (...) Io sono decisamente fuori media e quel tempo lì mi serve a malapena per rintracciare le chiavi di casa.