Ed Ella non poteva certo immaginare che quello non sarebbe stato un libro qualunque, ma il libro che le avrebbe cambiato l'esistenza. Man mano che l'avesse letto, la sua vita sarebbe stata riscritta.
"Buongiorno", disse il Piccolo Principe. "Buongiorno", disse il mercante. Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere. "Perché vendi questa roba?" disse il Piccolo Principe. "È una grossa economia di tempo" disse il mercante. "Gli esperti hanno fatto i calcoli. Si risparmiano cinquantatré minuti alla settimana." "E cosa se ne fa di questi cinquantatré minuti?" "Se ne fa ciò che si vuole..." "Io", disse il Piccolo Principe, "se avessi cinquantatré minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
Faremo del nostro meglio. Tu sarai la nomade, io sarò il sedentario. Tu mi porterai frutti magici da terre lontane, io coltiverò arance per te nel giardino dietro casa. Troveremo un equilibrio.
"Perché non mi avete lasciato scegliere l'amore?" E io? Perché ho scelto di non sceglierlo? E perché cerco in continuazione, nelle brume, nei riflessi, nelle morgane dell'alba il fantasma della fanciulla per parlarle e chiederle la verità sulla storia?