Ti capiterà di vederti il mondo crollare addosso. Penserai di non avere più niente. Crederai che tutto sia finito. Lo so come ci si sente, è come se qualcosa si rompesse dentro, come se ci fosse un buco dentro di noi dal quale tutte le emozioni riescono ad uscire. Lo so come ci si sente. Voglio solo dirti che non devi mollare. Nulla finisce per davvero. Devi capire che il mondo va avanti, devi capire che attorno a te tutto vive. Ci sarà sempre qualcuno ad attenderti. Anche quando ti mancheranno le forze, anche quando lottare ti sembrerà inutile, ricorda che ci sarà sempre qualcuno ad aspettarti. Nulla finisce mai per davvero, e il dolore fa parte di noi come la gioia. Non puoi vivere uno senza aver provato l'altro. Non dimenticarti mai, mai, che anche se dentro di te tutto è fermo, fuori il mondo vive come prima. E non dimenticare mai, mai, che ci sarà sempre qualcuno ad attenderti. Sempre. Se ti fermi tu si ferma anche lui. Non fermarti mai... se non vuoi distruggere chi ti aspetta. Il mondo fuori vive, devi solo imparare ad ascoltarlo, per non morire.
Ma i sensi di colpa non si possono lavare via, quelli ti seguono ovunque. Ti dormono accanto, in qualunque luogo tu sia. È un po' come quando si ha paura del buio, non importa dove ti trovi, il buio è tutto uguale.
Non sono mai stato capace di parlare. Almeno, non per le cose importanti. Perché a parlare sono buoni tutti, ma non sempre si parla per dire qualcosa. Non sempre si comunica. Ed io non sono bravo a comunicare. Non ci riesco, a voce. Per questo ti scrivo, per questo ti ho sempre scritto. Perché non so parlare. Forse non sono capace, non è cosa per me. Non so usare la voce. Credo basti un gesto per esprimere quello che a voce non riusciresti a dimostrare. Ti abbraccio, detto, è diverso da un vero abbraccio. Il contatto fisico è diverso. Leggere le parole, poi, è ancora diverso. Puoi dare l'interpretazione che vuoi tu, leggerle con la voce che vuoi tu, soffermarti su una frase, tornare indietro e ricominciare. Quando parli è diverso, se perdi il filo non lo recuperi più, non puoi fermare tutto per chiedere di tornare indietro, quando le parole sono spontanee. Hai perso un suono, hai perso una poesia. Se invece scrivi, se invece leggi, hai tutto lì e niente ti può scappare via, niente può sfuggirti perché è tra le tue mani. E se scrivi, non sei frenato dall'espressione sul volto di chi ti ascolta. È diverso, è molto meglio. Non ho mai saputo parlare, non ci riesco. Per questo ti scrivo, per questo ti ho sempre scritto.
Che tu possa avere nella vita la più alta, piena e perfetta felicità. E che io possa farne parte con te, finché tu lo vorrai. Perché, sappilo sin d'ora: io lo vorrò sempre, anche quando non ti volterai più indietro per guardarmi.
Sei scoppiata a piangere. Sei corsa ad abbracciarmi. Forse è stato solo merito della paura, ma hai ripreso ad aver bisogno di me. Mi hai permesso di rientrare. Era quello che mi serviva per prendere il coraggio necessario per dartene. Non ti sarebbe successo niente, piccola. Potevi fidarti di me ora che avevi ripreso a farlo.
Ti lasciavi andare. Ti consegnavi a un destino che nessuno ti aveva confermato. E lo facevi da sola. Come non volessi ricordare che, qualunque fosse stato il cammino, qualunque la meta, io ci dovevo essere.
L'ultima cosa che deve fare un uomo e chiedermi che cosa penso di lui. Non penso niente, che c'è da pensare. Se ti amo ti amo, se mi fai schifo mi fai schifo. È così difficile? Vuoi sapere cosa penso? Penso che te ne debba sbattere i coglioni di quello che la gente pensa di te.