L'indifferenza è il peso morto della storia. È la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.
Cento volte al giorno ricordo a me stesso che la mia vita interiore e esteriore sono basate sulle fatiche di altri uomini, vivi e morti e che io devo fare il massimo sforzo per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto.
1. Chi intende procedere alla stesura di un'opera di vasto respiro si dia buon tempo e, al termine della fatica giornaliera, si conceda tutto ciò che non ne pregiudica la continuazione.
2. Parla di quanto hai già scritto, se vuoi, ma non farne lettura finché il lavoro è in corso. Ogni soddisfazione che in tal modo ti procurerai rallenterà il tuo ritmo. Seguendo questa regola, il desiderio crescente di comunicare diverrà alla fine uno stimolo al compimento.
3. Nelle condizioni di lavoro cerca di sottrarti alla mediocrità della vita quotidiana. Una mezza quiete accompagnata da rumori banali è degradante. Invece l'accompagnamento di uno studio pianistico o di uno strepito di voci può rivelarsi non meno significativo del silenzio tangibile della notte. Se questo affina l'orecchio interiore, quello diventa il banco di prova di una dizione la cui pienezza soffoca in sé persino i rumori discordanti.
4. Evita strumenti di lavoro qualsiasi. Una pedante fedeltà a certi tipi di carta, a penne e inchiostri ti sarà utile. Non lusso, ma dovizia di codesti arnesi è indispensabile.
5. Non lasciarti sfuggire alcun pensiero, e tieni il tuo taccuino come le autorità tengono il registro dei forestieri.
6. Rendi la tua penna sdegnosa verso l'ispirazione ed essa l'attirerà a sé con la forza del magnete. Quanto più lento sarai nel decidere di mettere per iscritto un'intuizione, tanto più matura essa ti si consegnerà. Il discorso conquista il pensiero, ma la scrittura lo domina.
7. Non smettere mai di scrivere perché non ti viene più in mente nulla. È un imperativo dell'onore letterario interrompersi solo quando c'è da rispettare una scadenza (un pasto, un appuntamento) o quando l'opera è terminata.
8. Occupa una stasi dell'ispirazione con l'ordinata ricopiatura del già scritto. L'intuizione ne sarà risvegliata.
9. Nulla dies sine linea: sì, però qualche settimana.
10. Non considerare mai perfetta un'opera che non t'abbia tenuto una volta a tavolino dalla sera fino a giorno fatto.
11. La conclusione dell'opera non scriverla nel solito ambiente di lavoro. Non ne troveresti il coraggio.
12. Gradi della composizione: pensiero, stile, scrittura. Il senso della bella copia è che in questa fase l'attenzione va ormai soltanto alla calligrafia. Il pensiero uccide l'ispirazione, lo stile vincola il pensiero, la scrittura ripaga lo stile.
Quel bacio l'ho già dimenticato Scorderò anche il tuo viso Andrà via il ricordo del tuo abbraccio Andrai via anche tu insieme a tutto questo Ed io sentirò nella testa quella maledettissima canzone che fa piangere sognare e mai dimenticare.
Per il fuggitivo Lasciami sola Per poterti dimenticare Lasciami sola Per poter cambiare Mi manchi O forse mi manca l'idea che ho di te Di quella notte Che non rifarei Che non rivorrei Mi manca il sentirti vicino Il tuo respiro acciaccato Le tue dolcissime labbra Forse è solo una questione di tempo Passerà È passato di peggio Ma sei tu che non avrei voluto far passare Che avrei voluto vedere Con cui avrei voluto parlare Che avrei voluto baciare Che avrei voluto.
La Spagna è un paese meraviglioso, dove una bombola di gas costa 15 euro, dove la gente ha ancora la voglia di far l'amore e di mettere al mondo bambini. Dove puoi vestirti come ti pare, puoi ballare fino a non avere più un solo pensiero in testa, puoi sperare che il domani sia meglio di oggi. Questo paese fa venir voglia di non lasciarlo più.
Forse sarebbe il caso di non dimenticare mai quello che ti sconvolge la vita, chi ti sconvolge la vita. Invece stiamo lì, inerti, a perdere occasioni, a sorvolare sui dettagli, a rifare gli stessi errori. Rischiamo quando non dobbiamo. Sognamo quello che "possiamo". Ricordiamo quello che vogliamo. Ecco: tutto ciò è così banale. Sarebbe così interessante se riuscissimo a prendere decisioni con determinazione, coerenza, testardaggine e senza aver paura di tutto quello che potrebbe andare storto.