Scritta da: libera poetante
Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti, ogni giorno d'un passo, nel fetore delle tenebre, scendiamo verso l'inferno, senza orrore.
dal libro "I fiori del male" di Charles Baudelaire
Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti, ogni giorno d'un passo, nel fetore delle tenebre, scendiamo verso l'inferno, senza orrore.
Anche la luce sembra morire nell'ombra incerta di un divenire dove anche l'alba diventa sera e i volti sembrano teschi di cera. Ma tu che vai, ma tu rimani anche la neve morirà domani.
Mi aveva voluto. Mi aveva staccato dal mucchio di teste in una sera d'osteria, mi aveva estratto com'ero ingiallito, pagina di foglia fitta di vene e rughe, fibroso come un legno di rose, spessito come un sogno senza sogni.
Certo lo so non ho più niente da dire né da rimpiangere o da fallire. Devo solo comprare ormai della seta rossa al mio male con la quale farlo stare zitto.
La libertà è uno stato di grazia e si è liberi solo mentre si lotta per conquistarla.
Mi hanno detto fermati, non mi hanno chiesto mica dove vai.
È quello che sai che ti uccide o quello è che non sai? A mentire alle mani, al cuore ai reni.
Vedrai se il mio amore è come una patologia saprò come estirparla via.
Per chi beve di notte e di notte muore, e di notte legge, e cade sul suo ultimo metro, per gli amici che vanno e ritornano indietro e hanno perduto l'anima e le ali.
Fai una chiave doppia della stessa porta per qualunque cosa storta si presenterà, dopo aver comprato dei lucchetti nuovi per la tua finestra puoi partire io sto qua. A giocare tra le sponde con le pozzanghere profonde buttando l'amo nell'acquario della mia fantasia.