Immerso da quell'immenso mare, dirotti i pensieri altrove, tutto è silenzio, solo quell'immensa distesa ti parla e ti sussurra parole che vorresti sentire. Sei lì e tutto si dissolve perché senti il tuo corpo che è immerso nella natura e tutto passa e ti senti vivo.
Il mare con il suo rumore ti fa sentire piccolo di fronte alla sua grandezza... e lo osservi pensando che in fondo siamo come un granello di sabbia che spesso ci solleva e ci porta via il vento.
Sì, passano gli anni, credi di sapere tutto o quasi della vita. Ma ti accorgi che non è come sembra e che in fondo è diverso, le persone cambiano, le cose cambiano. Se sei luce ti vorrebbero spegnere. Dai fastidio se porti un esempio che si può essere diversi. Ma mai cambiare e adattarsi alle situazioni. Non chiudere quella luce che c'è in te!
Solo tu nei tuoi momenti di solitudine capisci cose che nella confusione della vita non comprendi. Stare soli con se stessi porta a riflettere e ascoltare cosa si vuole veramente. Parlare con le persone mette spesso in confusione e si commettono errori, dato che gli altri proiettano le loro convinzioni, e più che aiutare mettono ancor di più in conflitto il tuo io e ciò che gli altri vorrebbero da te, uccidendo i tuoi sogni e i tuoi desideri.
Chi cerca se stesso in altri fa di sé lo specchio della solitudine interiore e si accorge che in fondo si è soli, comunque! C'è un fattore che è indispensabile ma non viene usato più con il vero significato della parola: condivisione. Pochi lo fanno e tanti lo hanno dimenticato!
Un figlio mai nato, è dentro di te. Tu sei padre, figlio di un figlio che vive dentro te. Sei tu con la tua fantasia e quel desiderio di poterlo abbracciare, allora ti stringi forte da solo e accarezzi quel figlio che non mai è nato e vive nei tuoi sogni, nella tua fantasia, per sempre.