L'iniziazione non è comunicabile alla stessa maniera di quella "di un professore che nell'insegnamento profano comunica ai suoi allievi formule attinte dai libri, formule che essi dovranno soltanto immagazzinare nella loro memoria; si tratta qui di una cosa che, nella sua essenza stessa, è propriamente incomunicabile, poiché sono stati da realizzare interiormente".
Avere una vocazione nel suo significato originario vuol dire essere guidati da una voce. [...] La voce interiore è la voce di una vita più piena, di una coscienza ulteriore più ampia. Nella voce interiore, l'infimo e il sommo, l'eccelso e l'abietto, verità e menzogna spesso si mescolano imperscrutabilmente, aprendo in noi un abisso di confusione, di smarrimento e di disperazione. L'uomo che, tradendo la propria legge, non sviluppa la personalità, si è lasciato sfuggire il senso della propria vita.
L'incontro con se stessi è una delle esperienze più sgradevoli alle quali si sfugge proiettando tutto ciò che è negativo sul mondo circostante. Chi è in condizione di vedere la propria ombra e di sopportarne la conoscenza ha già assolto una piccola parte del compito.
Concepivo la libido come il corrispondente psichico dell'energia fisica, e quindi, più o meno, come un concetto quantitativo, che perciò non avrebbe dovuto essere definito in termini qualitativi. Non intendevo più parlare di istinti di fame, aggressivi, sessuali, ma considerare tutti questi fenomeni come manifestazioni diverse dell'energia psichica. Anche in fisica parliamo di energia e delle sue varie manifestazioni, come luce, calore, elettricità. Lo stesso vale anche per la psicologia: se concepiamo la libido come energia, possiamo averne una dimensione abbastanza unitaria. M'interessava stabilire anche per la psicologia un'uniformità simile a quella che nelle scienze naturali esiste come generale energetica.
Una psicologia capace di soddisfare soltanto l'intelletto non è mai una psicologia pratica; l'anima nella sua totalità non può mai essere intesa soltanto con l'intelletto. Ci piaccia o no, il momento della visione universale s'impone, perché l'anima cerca un'espressione capace di coglierla in tutta la sua pienezza.
L'esperienza iniziatica, quindi, rappresenta un mutamento di visuale che permetteva all'uomo di ricollegarsi con il divino. Apparentemente, nel nostro mondo attuale le iniziazioni sembrano scomparse, ma esistono ancora sotto forma di riti di passaggio depotenziati, infatti i vari festeggiamenti che vengono effettuati per il nuovo anno, per le nascite, per i compleanni o per qualsiasi conquista di tipo sociale, sono un pallido ricordo dei riti di rinascita spirituale che accompagnavano in illo tempore l'uomo. Raramente, oggi, questi passaggi corrispondono a mutamenti ontologici dell'individuo che li esaurisce invece in un'acquisizione di concreto potere personale e non in senso simbolico. Per questa ragione l'uomo non riesce più ad attuare quella forma di rigenerazione spirituale che gli era naturale in altri tempi.
Quando qualcosa turba il tuo sguardo, cogli dietro il velo delle forme transitorie, l'infaticabile lavoro dello Spirito che tende ad elevare le anime verso L'Eterno. Dietro ogni forma vedi l'immagine dell'Eterno.
Sole in apparenza gli uomini hanno risolto il problema della vita collettiva. Se, esteriormente, essi hanno formato delle nazioni, organizzato società i cui membri si sostengono a vicenda, dove tutti sono al servizio di tutti e possono approfittare di ogni cosa, interiormente essi restano isolati, aggressivi, ostili gli uni verso gli altri. Tutti i progressi che sono riusciti a realizzare nella vita materiale, nel campo dell'organizzazione e delle tecnica, non hanno saputo trasferirli nella vita interiore. Ecco perché, malgrado tutti questi progressi, l'umanità soffre ancora degli stessi mali: guerra, miseria, fame, oppressione e in proporzioni fino ad oggi sconosciute. Bisogna ormai comprendere che i veri miglioramenti si avranno solo grazie a un profondo cambiamento della mentalità. È sul piano psichico e spirituale che gli uomini devono sentirsi legati in modo da riuscire a formare l'unica, vera società: la fratellanza universale interiore. Quando ciascun individuo si sforzerà di raggiungere la coscienza superiore dell'unità, allora le società, i popoli e le nazioni cominceranno a vivere nella pienezza e nella libertà.
Qualora tentassero di entrare in voi pensieri e sentimenti estranei, o perfino negativi, obbligateli a mettersi al servizio del mondo divino, a lavorare per il Signore, come voi stessi avete deciso di fare. È cosi che tutti gli animali che vengono a cibarsi nel vostro giardino interiore saranno soggiogati dal pensiero dominante che li terrà sotto controllo.
Se avete una meta ben precisa ed immutabile, cioè quella di mirare alla vostra evoluzione, tutti gli altri pensieri troveranno in essa la loro guida, e cominceranno a sottomettersi e a partecipare al lavoro interiore.