Scritta da: Sir Jo Black
in Frasi & Aforismi (Vita)
Triste quella vita che non vede, non ode, non sente se non che oggetti semplici.
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Triste quella vita che non vede, non ode, non sente se non che oggetti semplici.
Non vi è che questo pullulare di moribondi affetti da longevità, tanto più detestabili in quanto sanno organizzare così bene la loro agonia.
Non troverai mai la verità, se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi di trovare.
La meditazione sul caso che ha fatto incontrare mio padre e mia madre è ancor più salutare di quella sulla morte. C'è forse una sola cosa in me che non abbia la sua origine in quell'incontro? Solo Dio. E anche la mia idea di Dio ha origine in quell'incontro.
A che serve passare dei giorni se non si ricordano?
La sua vita al passo di stagioni era andata col mondo. Se l'era guadagnata molte volte, ma non era roba sua. Era da restituire, sgualcita dopo averla usata. Che creditore di manica larga era quello che gliela aveva prestata fresca e se la riprendeva usata, da buttare.
La poesia - Ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta è stata già data in proposito. Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo come alla salvezza di un corrimano.
"Nel mondo non esiste nulla di completamente sbagliato, figlia mia", le aveva detto il padre, indicando l'orologio. "Persino un orologio fermo riesce ad indicare l'ora esatta due volte al giorno."
Il cervello dell'uomo è ruminante, rimastica le informazioni dei sensi, le combina in probabilità. L'uomo così è capace di premeditare il tempo, progettarlo, è pure la sua dannazione, perché ha la certezza di morire.
In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove. Sono una quota sperimentale che va alla deriva, Dietro di loro la traccia aperta si richiude.