Scritta da: Angela Darchini
in Frasi & Aforismi (Libri)
Io sapevo che eravamo come le nuvole del cielo: si uniscono, ed è pressoché impossibile dire dove cominci l'una e finisca l'altra.
dal libro "Aleph" di Paulo Coelho
Io sapevo che eravamo come le nuvole del cielo: si uniscono, ed è pressoché impossibile dire dove cominci l'una e finisca l'altra.
Ciao, Alice. Perché fai così? Che ti piglia? Sei spaventata, come una che combatte da sola. Non è facile per te, lo sento. Sento che ti stanno succedendo cose che mi risparmi: le chiudi dentro un cassetto e poi butti via la chiave. L'altra sera, da Giolitti, avevi lo sguardo di una che cammina tra le macerie. Che sono quelle macerie? Cos'è cascato Alice? Perché non mi racconti più niente, della scuola, di Giorgio, di Carlo? Chi è che va in Toscana? Perché c'è tanto silenzio quando vengo a casa tua? Non vergognarti degli sbagli degli altri. Non sei tu quella che ha rotto il vaso. Non è colpa tua se qualcuno parte, non è colpa tua se Giorgio è quello che è. Se solo mi raccontassi. Quanti altri "se" ci sono? Ma tu niente: mi scrivi e sei contenta, ti sforzi di esserlo. Non ti faccio domande, Alice. Tra noi c'è sempre stato questo patto: niente domande anche perché, alla fine, ci dicevamo tutto lo stesso. Stavolta tu non dici e io non chiedo. Non rompo il patto. Però sto qui. Tu urla, così potrò sentirti anche da lontano. Cavolo, Alice, noi restiamo noi, pure se la vita ci si mette di mezzo. Devi essere forte, anche se non lo sei. Non permettere a nessuno di pestarti il cuore. Tira dritto, vai per la tua strada. Io seguirò la mia. Ci ritroveremo a un incrocio. Ne sono sicura. Ciao, piccola.Commenta
Carolina.
E fa un certo effetto vedere quei banchi vuoti, ti fa sentire che hai lasciato il tuo posto a qualcuno che neppure conosci. Qualcuno che leggerà le scritte che tu hai inciso, che si nasconderà in quello stesso angolo del banco dove tu ti nascondevi per sfuggire all'interrogazione, che batterà nervoso il piede a terra con lo stesso ritmo che tu avevi.Commenta
Qualcuno che ruberà un po' di vita tua.
Fa effetto, ti senti scippato, di passaggio.
Io non mi voglio più piegare, ho voglia di rivoluzione.Commenta
Mi metterò ad impastare questo mondo. [...]
Andrà tutto a meraviglia.
E io non passerò più le notti a guardare questo soffitto.
Quante volte mi ha tenuto compagnia...
Quanti sogni ci ho appiccicato...
Stanno lì, appesi, aspettando che qualcuno li raccolga.
E io non so quali sono i tempi della maturazione.
Le olive si raccolgono a novembre, l'uva a settembre. E i miei sogni? Non lo so...
Forse ho seminato male, forse non c'è stato abbastanza sole, però è tanto che aspetto e non cresce niente.
L'albero dei Sogni non vuole dare frutti...
Perché è istintivo pensare che se corri avanti ti sarà più facile non voltarti indietro. Perché pensi che più vai lontano e più vedrai piccolo e distante quello che ti sei lasciata alle spalle. Ma le regole della prospettiva non sono valide in amore.Commenta
Il brutto dei cuori spezzati è questo: che non ci puoi buttare sopra l'acqua ossigenata e soffiare mentre le bollicine camminano sulla ferita, che puoi solo tenerti i cocci. E non ci stanno operazioni e non ci stanno medicine che li possono rimettere insieme, te lo devi tenere così il tuo cuore, rotto.Commenta
Se riuscissi a trovare quello che non c'è, bhè allora hai trovato qualcosa di solo tuo. E se qualcun altro vede quello che vedi tu, bhè allora hai trovato qualcuno che ti vive.Commenta
Ma la vita è un cibo preconfenzionato, qualcuno ha scelto i gusti per te. E tu che puoi fare? Niente, o ti pieghi o ti spezzi.
-La guardo ancora. E ancora. E ancora. Ha i capelli raccolti, un po' umidi sulla fronte. Non c'è stato niente tra noi. Niente baci, niente sesso, niente di niente. Però mi sento pieno. Mi sento pieno di lei.Commenta
Il destino, te ne accorgi che c'è quando guardi indietro, mai quando guardi avanti.