Chi l'ha detto che l'amore è un dolce fermarsi, una felice sosta nella vita? L'amore, invece, ha bisogno di sapere che hai un cuore abbastanza protetto con scudi per resistere ai colpi della ragione, ha bisogno di sapere che hai lance e spade appuntite per combattere e scacciare i tuoi avversari, e infine, ha bisogno di sapere che hai pazienza, che sai aspettare e che nonostante tutto sai anche difendersi dalle parole e dalle azioni della persona amata. L'amore è gioia, sì, ma anche dolore, ferite che non scompaiono con una semplice cicatrice, ma resistono, sempre, e che fanno male, sempre. L'amore è una guerra che non saprai mai chi ha vinto o chi ha perso; è una guerra che ti prende a tal punto che la vita reale ti appare in tutta la sua inutilità, perché l'amore ti prende tutte le tue forze: te le prende tra le coperte di un letto oppure attraverso i litigi. Ma l'amore è una guerra che ti fa crescere, che non ti fa morire.
Distanze. Si può conservare un rapporto di amicizia, di amore quando il tuo amico o la persona che ami si trova a mille chilometri da te? Si possono provare le stesse emozioni, le stesse sensazioni anche se i giorni passano senza la loro presenza? Frasi famose, aforismi, citazioni raccontano che tutto questo è possibile, che se i legami sono forti allora possono anche resistere contro il tempo, le distanze; che se solo le persone non cambiano, allora, nemmeno l'amicizia o l'amore può cambiare; che se solo si continuasse a chiamarsi o mandarsi messaggi, allora si potrà sempre essere aggiornati sulla vita dell'altra persona e poter dire: io ti ho ascoltato, io ti ho consigliato, ma la verità è diversa. La verità è che i legami, con il tempo, diventano sempre più sottili, sempre più fragili; la verità è che le persone cambiano, si trasformano, diventano altre persone che nemmeno tu conosci più; la verità e che un "ti ho ascoltato" o un "ti ho consigliato" con un messaggio o con una chiamata, non potranno mai sostituire un "ci sono stato", un "ti ho guardato negli occhi e ti ho capito", un "ti ho abbracciato e ti ho consigliato", un "sono qui, e ci sarò per tutto il tempo che vorrai". La verità è un'altra, ma a volte illudersi viene più facile.
Passarono una bellissima e lunga serata insieme, il tempo si era portato via tutte le loro parole, e adesso, era il silenzio a regnare. Silenzio. Bisogna smettere anche di pensare. Silenzio... Silenzio per ascoltare se stessi e, se quello che abbiamo udito non era quello che volevamo sentire, dirle che ormai è tardi, che è ora di ritornare a casa. Forse quella ragazza che ti sta davanti non capirà subito, oppure fingerà di capirti: è ancora presto per te... Ma lei, non vuole capire... ingenuamente avvicina la testa al ragazzo con cui ha riempito quella notte di parole e di sogni, ingenuamente spera in quel bacio convincendo il suo cuore a battere più lento... Ma il ragazzo la guarda, forse sorride, ma non riesce a sfiorare le labbra della ragazza, riesce solo a dire: è troppo presto per te...
Cos'è che ti fa stare così? Cos'è che ti fa comportare in questo modo? Cosa c'è di sbagliato in te? Cosa c'è di sbagliato nel mondo? Stai lì, sotto quell'albero di pino, isolata dagli altri, isolata dalle loro voci che sembrano così fuori tempo per te, stonano con la musica che hai dentro e che non ti fanno sentire... cos'ha detto quella piccola voce dentro di te? Hai bisogno di allontanarti, di sentire il silenzio per ascoltare te stessa... e ora ascoltati... qui, sotto quest'albero... spiegati cosa vuoi... ma ecco, un sorriso... gli occhi rivolti a quel cielo così limpido... ora sai cosa vuoi. Tu vuoi volare! Volare per non tornare più a terra. Volare come quell'uccellino che cinguetta la sua libertà, la sua fortuna nel toccare il cielo... Forse deride il tuo stare seduta li giù... ma non sa, non lo sa, che tu stai già volando più in alto di lui.
Inseguo i ricordi con l'unica speranza di trovare ancora il suono della tua voce o il profumo della tua pelle... sulla nostra panchina adesso ci sono solo due gatti, uno bianco e uno nero. Sembriamo noi... Ti ricordi quella piazzetta che ho cercato solo per noi? Ti ricordi il nostro voler scappare dalla monotonia? Ti ricordi di noi? Della nostra felicità, del nostro amore? Sembra passato un secolo dall'ultima volta che ti baciai. Sapevo che quella sarebbe stata l'ultima volta, me lo sentivo... Ti sentivo...
Ed è alla sera che ritorna fisso il pensiero di te. Non è che mi manchi, è solo che ritorni, senza una spiegazione, un motivo logico, una previsione. Ti inoltri nei miei pensieri e ci rimani per un po'... finché non fai male. Ripenso alla tua dolcezza, al tuo modo di saper ascoltare, alle tue carezze, ai tuoi baci, alle tue parole, ai tuoi occhi quando ti stringevi a me, alle tue labbra, al tuo prendermi in giro, al tuo modo di farmi i complimenti, ai tuoi ti amo... Se veramente ci amavamo perché è finita così? Perché ci siamo persi per strada? Perché non hai tenuto stretta la mia mano? Perché non ci siamo più amati come avremmo dovuto? Il tempo è ladro di cose mai dette, e io ti avrei voluto dire già da tempo che mi stavi perdendo, che forse era vero che ero cambiata. Però... Però ti amavo lo stesso perché sapevi starmi vicino, perché mi continuavi a dare ogni cosa, nonostante tutto... Ti penso, e forse un po' mi manchi. Forse un po' ti rivoglio. Forse un po' ti amo... ancora.
Sei volato via con le tue grandi ali, con il tuo grande sorriso. Sei volato via lasciandomi sola con quella canzone nelle orecchie... "i'll be there for you", il ritonello mi spacca il cuore... Ma io so che ci sarai! Ci sei sempre stato infondo... questo è solo uno dei tuoi tanti voli, lo so! Ritornerai tra poco, lo so. E con il tuo solito "eccomi" mi abbraccerai con le tue ali! Lo so, lo sento... quindi ti aspetterò qui, in piedi, davanti alla finestra, con solo quella musica che ora sembra tanto una preghiera... i'll be there for you... always...