Scritta da: Marguerite
La vita mi sembra troppo breve per trascorrerla coltivando risentimenti e prendendo nota dei torti subiti. In questo mondo siamo tutti, e non possiamo non esserlo, carichi di colpe.
dal libro "Jane Eyre" di Charlotte Brontë
La vita mi sembra troppo breve per trascorrerla coltivando risentimenti e prendendo nota dei torti subiti. In questo mondo siamo tutti, e non possiamo non esserlo, carichi di colpe.
Non giudico gli altri per ciò che fanno, ognuno è libero di fare ciò che vuole ed è responsabile delle proprie azioni, ma devono imparare ad accettarne anche le conseguenze. Ed io sono libera di scegliere chi tenere al mio fianco e chi lasciare andare.
Ci sono persone che non smetteranno mai di piacersi anche se non potranno mai viversi accanto. Sono mine vaganti, vulcani che sembrano spenti e poi esplodono ancora, senza preavviso. Ci sono persone destinate a incontrarsi, a continuare a pensarsi per sempre ma non destinate a stare insieme.
Siamo così tanto abituati a gestire i brutti atteggiamenti che quando qualcuno si comporta diversamente, anziché essere contenti, pensiamo: dov'è la fregatura? E invece ogni tanto la fregatura non c'è, ogni tanto incontriamo davvero qualcuno come noi.
Niente è complicato se ci cammini dentro. Il bosco visto dall'alto è una macchia impenetrabile, ma tu puoi conoscerlo albero per albero. La testa di un uomo è incomprensibile finché non ti fermi ad ascoltarlo!
Quando un uomo simile a te cambia idea su ciò che ha detto un anno fa, o quattro anni fa, è una persona dalla mentalità aperta col coraggio di cambiare idea col cambiare della situazione. Quando un uomo che non ti piace fa la stessa cosa, è un bugiardo che ha infranto le sue promesse.
Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni epoca e in ogni circostanza, ma mai, senza lotta, si potrà avere la libertà.Commenta
Ma con chi potevo parlarne? Per assurdo i miei amici, che erano le persone con cui avevo più confidenza, erano anche quelli con cui era più difficile affrontare questi argomenti. Facevo fatica a comunicare con loro il mio disagio. Sarebbe stato più facile confidarmi con uno sconosciuto su un treno. Con loro sarebbe stato rischioso. Avrei potuto rompere gli equilibri.
Restavamo stupidamente aggrappati all'ombra di noi stessi perché non potevamo sapere che, staccandoci dall'esistenza e cadendo nella vita, non ci saremmo più sentiti soli.
È la gente che fa tristi i luoghi.