Scritta da: Teresa Libroia
Scusi, vorrei liberarmi da me stessa... si può? No sa, perché questa idiota mi sta uccidendo.
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Scusi, vorrei liberarmi da me stessa... si può? No sa, perché questa idiota mi sta uccidendo.
Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne senza baciarne l'anima.
Io non pretendo di sapere cosa sia l'amore per tutti, ma posso dirvi che cosa è per me: l'amore è sapere tutto su qualcuno, e avere la voglia di essere ancora con lui più che con ogni altra persona. L'amore è la fiducia di dirgli tutto su voi stessi, compreso le cose che ci potrebbero far vergognare. L'amore è sentirsi a proprio agio e al sicuro con qualcuno, ma ancor di più è sentirti cedere le gambe quando quel qualcuno entra in una stanza e ti sorride.
Ti metto a contare i fatti ed è così deprimente. Posso mangiare solo cibi per poppanti. La mia migliore amica si è scopata il mio fidanzato. Il mio fidanzato mi ha quasi accoltellato a morte. Ho dato fuoco a una casa e per tutta la notte sono andata in giro puntando un fucile contro gente innocente. Mio fratello che odio è tornato dai morti per mettermi in secondo piano. Sono un mostro invisibile, e sono incapace di amare. Non si sa cosa sia peggio.
Cosa c'è di male nel voler essere felice? Spiegatemelo perché non riesco a capirlo. E ogni volta che ci provo mi ritrovo in un cesso a vomitare sangue, mentre la mia testa prende a vorticare in un baratro senza fine. Di colpo mi ritrovo il cuore invecchiato, pieno di piaghe e contusioni, mentre quella bambina cerca di non essere soppressa, cerca di non naufragare in quel lago di dolore... Ma io ormai già non ci sono più...
Sono morta nel fiore degli anni della mia vita per colpa di quel frocio del mio cuore.
Mi mancano quelle nottate in cui dormivo senza pensare...
non come queste notti insonni passate a ricordare...
e poi gli incubi che faccio, le sbandate notturne...
Mi mancano le serate in cui ti addormenti appena tocchi il cuscino
col sorriso sulle labbra...
Ho voglia semplicemente di piangere lacrime calde, lacrime acide che consumano gli occhi. Un perché non c'è. Ma forse vorrei solo provare a scacciare da me tutto questo vuoto. Perché tutto questo nulla che si sta radicando in me fa male... mi fa sentire spenta.
A volte credo di aver ficcata da qualche parte una calamita attira-coglioni.
Mi emoziona ancora rileggere di te nel mio diario, in quei fogli scritti distrattamente con la mano tremante. Mi emoziona ancora pensarti vicino, così vicino da poterti sfiorare con un bacio. Mi emoziona ancora il pensarmi allora: così tenera e indifesa, così ingenua e innamorata, allora non avevo paura. Ti ho vissuto senza se, senza ma né perché e non me ne rammarico. E posso dirti che t'amo ancora in quei ricordi.