Scritta da: Vincenzo Cataldo
Quasi sempre l'ironia è un grande alibi, e i sorrisi sono falsi. Chiunque accenni a questi argomenti si annoia ad ascoltarlo.
Composta domenica 23 ottobre 2016
Quasi sempre l'ironia è un grande alibi, e i sorrisi sono falsi. Chiunque accenni a questi argomenti si annoia ad ascoltarlo.
Anticamente, bastardi ladri e puttane si avvicinavano ai santi; speravano in qualche modo di toccare la loro veste. Oggi non tentano neppure di salvare la loro anima. L'abominio è diventato regola. Che bel progresso, che bella norma culturale.
Non si può essere troppo gentili con una donna. Quasi certamente si chiederà cosa c'è sotto.
Soffrire non dà alcun diritto.
Alla tristezza ci si abitua, alla disonestà mai.
Anche i propri pensieri non è possibile restituirli completamente in parole.
Platone dichiara la democrazia il governo degli incompetenti, dove bisogna ascoltare il parere di qualsiasi stolto e dove ciascuno pensa a sé stesso.
Come può dirvi chiunque, non sono un tipo gradevole: non so nemmeno cosa vuol dire. Ho sempre ammirato i cattivi, i fuorilegge, i figli di puttana. Non mi piacciono gli uomini perfettamente rasati, con la cravatta e un buon lavoro. Mi piacciono gli uomini disperati, con i denti rotti, il cervello a pezzi e una vita che fa schifo. Sono loro che mi interessano. Sono pieni di sorprese. Ho anche un debole per le donnacce, quelle che si ubriacano e bestemmiano, che hanno le calze molli e il trucco sbavato. Mi interessano di più i pervertiti che i santi. Mi rilasso con gli scoppiati perché anche io sono uno scoppiato. Non mi vanno le leggi, la morale, le religioni, le regole. Non mi va di essere plasmato dalla società.
C'è abbastanza perfidia
odio violenza assurdità
nell'essere umano medio
per fornire qualsiasi esercito
in qualsiasi giorno
e i migliori assassini
sono quelli che predicano contro
e i migliori a odiare
sono quelli che predicano amore
e i migliori in guerra
sono quelli che predicano pace.
Attenti agli uomini comuni
alle donne comuni
attenti al loro amore
il loro è un amore comune
che mira alla mediocrità
ma c'è il genio nel loro odio
c'è abbastanza genio nel loro odio
per uccidere chiunque.
Non volendo la solitudine
non concependo la solitudine
cercheranno di distruggere
tutto ciò che si differenzia da loro stessi.
Non sapendo creare arte
non capiranno l'arte
considereranno il loro fallimento come creatori
solo come fallimento del mondo
non essendo in grado di amare pienamente
crederanno il tuo amore incompleto
e poi odieranno te
e il loro odio sarà perfetto
come un diamante splendente
come un coltello come una montagna
come una tigre come una cicuta.
La loro arte più raffinata.
Il genio della follia.
Questi stati armati fino ai denti, che si vantano di possedere il monopolio del potere, e al tempo stesso appaiono tanto vulnerabili, offrono davvero uno strano spettacolo. La cura e l'attenzione che devono dedicare alle forze di polizia minano la loro politica estera.
La polizia erode il bilancio dell'esercito, e non quello soltanto.
Se le grandi masse fossero così trasparenti, così compatte fin nei singoli atomi come sostiene la propaganda dello Stato, basterebbero tanti poliziotti quanti sono i cani che servono ad un pastore per le sue greggi. Ma le cose stanno diversamente, poiché tra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato che cos'è la libertà. E non soltanto quei lupi sono forti in sé stessi, c'è anche il rischio che, un brutto giorno, essi trasmettano le loro qualità alla massa e che il gregge si trasformi in branco. È questo l'incubo dei potenti.