Commenti a "Credo che il profondo sentimento che sempre mi..." di Fernando Pessoa
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postato da bluedeep, il
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postato da Giuseppe Freda, il
Sono lieto, mio buon Vincenzo, che tu abbia (soprattutto al commento 24) profferito le pregne, pesanti e conclusive parole che auspicavo al commento 18.
Tuttavia io vorrei dire una cosa: spesso, le donne che amano arte e poeti sono affascinate dai medesimi, salvo però poi fuggire prima o poi a gambe levate ove mai se ne trovino qualcuno vicino. Adorano Van Gogh, hanno la forza di fare centinaia di chilometri per andare a una mostra di Ligabue, di Caravaggio o di Dalì, ma poi sono capaci di contestarti anche la più piccola stravaganza. E se tu fai loro notare che il Van Gogh, il Ligabue o il Dalì che dir si voglia, che loro tanto perdutamente amano sino ad impararne a memoria la biografia, era anche lui un pazzoide come te, ti rispondono che non se lo sarebbero mai preso per fidanzato, marito, amante o cane da passeggio.
Conclusioni e moralità: 1) non ti rendi conto che l'amore per la poesia, i poeti e gli artisti in genere, è spesso, soprattutto nelle nostrane femminilità mediterranee, una necessità di evasione da schemi ben più tetragoni (e semmai anche ben più sofferenti) dei tuoi; 2) non ti rendi conto, tu che tanto disprezzi poeti, artisti e languidi cicisbei, di essere tu stesso un poeta, ed anche un grande poeta, non della carta, ma (ciò che più conta) della vita, e sicuramente di questo sito. : ))))
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postato da margherita1, il
NO!!! ti dico di no! anzi lo strillo ! Solo una donna da poco può amare un uomo da poco.
Se poi esistono donne malate di mente a cui piace singhiozzare aggrappate alle tende per
un cretino che non merita un accidente anzi che merita un bel cazzotto nei denti, questo non può diventare una regola. La mia legge è 'Ama chi ti ama', il resto è aria fritta, sindrome da crocerossina o patologia malsana.
In quanto al resto concordo con te , si scrive ciò che si conosce , quindi lo scrittore o quel che è , è imprescindibile dai suoi scritti. Altra mia legge è 'vivi come pensi e pensa come vivi',
quindi , tralasciando le motivazioni varie, ognuno pensa e vive per ciò che è, chi fa diversamente (sempre tralasciando alibi vari) tradisce e mente a se stesso e in genere
lo fa perchè non ha le ''palle'', uomo o donna che sia. Ci sono tante cose che posso ammirare in una persona , ma la prima per me è il coraggio.
P.s. Concordo su D'Annunzio, era un pervertito, e da una mente così non può uscire niente di buono. Spero tanto Vincenzo, che mentre stringevi i denti tu abbia avuto l'accortezza di ritirare la lingua, non vorrei averla sulla coscienza.
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postato da Maria De Benedictis, il
Vincenzo, io non mi ritengo una poetessa, però quando scrivo lo faccio per esprimere vere emozioni che vivo, che sento e non qualcosa per creare sensazionalismo!
Vai a leggere SOPRAVVISSUTA o MARIA FUORI IO DENTRO e tante altre delle mie che ti posso assicurare che piaccia o no sono pezzi della mia vita e del mio cuore!
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postato da margherita1, il
Ok Vincenzo la tua posizione è cristallina. Nulla da ridire nel momento le cui le tue considerazioni sono così drastiche. Però mi lasci un dubbio. E' la poesia in sé che tu ritieni inutile o i poeti ? Sembrano due cose strettamente correlate ma non credo sia così. Tutti possiamo scrivere poesie ma non per questo diventano poeti, come tutti possono cucinare un uovo fritto e non per questo diventare cuochi. Ora cos'è la poesia ? (o almeno così l'intendo io). Penso che l'uomo da sempre abbia sentito la necessità di comunicare con il prossimo in modo profondo aldilà della parola. Ecco che lo scrivere, oltre alla necessità di comunicare, diventa espressione personale del proprio mondo personale, quasi una catarsi, che oltre a condividere con altri il proprio pensiero riesce ad esprimere sensazioni ed emozioni che altrimenti rimarrebbero incatenate
dentro se stesso. Certamente quando io parlo di Poeti con la 'P' maiuscola non mi riferisco a poche righe scritte per stupire qualcuno, ma penso a scritti che sono rimasti nella storia del mondo e molta anche in quella Italiana. Non credo si possa scrivere del dolore senza sentirlo, tant'è che in genere il
poeta difficilmente scrive di cose ilari, per di più sono versi venati di un qualche sentimento doloroso. Se questo discorso fosse errato nella sua totalità, allora dovremmo gettare tutta l'arte alle
ortiche, Non dovremmo commuoverci all'opera né rimanere rapiti davanti a Guarnica né restare avvinghiati ad un libro tutta la notte per poter avvertire tutti i sentimenti che si celano dietro una riga, una nota o una sfumatura del pennello. Poi ci sono cose che in base alla nostra cultura o sensibilità, , arrivano a noi in un modo anziché un altro oppure non arrivare per nulla. Io ho letto poesie
che, nel leggerle mi sentivo parte di quel processo emotivo, non tutte è chiaro ma molte , tante si.
Non farò esempi per non farti balzare sulla sedia in preda allo sdegno, ma credimi alcuni versi
sono talmente belli, che rimango stupita , non dalla poesia, ma dalla capacità dell'uomo di riuscire
a arrivare alla mia mente ed al mio cuore a distanza di secoli.