Commenti a "1. Eliminare i sensi di colpa. 2. Non fare..." di Erica Jong
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postato da Federica Astolfi, il
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postato da Federica Astolfi, il
Quand'è che ognuno si assumerà la responsabilità di quello che scrive?
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postato da Federica Astolfi, il
Ho trovato questo stralcio navigando su internet. E mi è piaciuto perchè, per motivi diversi dalle ossessioni che inducevano John Nash a ricercare codici segreti della CIA tra le pagine dei giornali, mi ha fatto sorridere leggere ciò che nemmeno l'autrice può aver avuto intenzione di scrivere. Non ho letto il libro e non voglio leggerlo. Neanch'io apprezzo i manuali di vita, nemmeno dei marchingegni elettronici leggo le istruzioni e quando ne faccio uso credo mi si legga in faccia... Però penso che tutte le frasi, anche solo per composizione grammaticale, siano fatte, a maggior ragione se basate su fatti intesi come eventi vissuti di vita, e che a volte una frase che induce a non fidarsi delle frasi fatte rischia di apparire più fatta della frase fatta in sé se non prende in considerazione il grande ruolo svolto dal significato attribuito dal lettore alle parole che compongono la frase fatta, tale da permettermi di rispondere a Gelida di non sapere se i sensi di colpa sono eterni, non avendo ancora raggiunto l'eternità, ma, qualora dovessero accompagnarci fino alla morte, reputo sia bene vivere bene l'unica opportunità di vita che abbiamo, nel tentativo implicito di uccidere i sensi di colpa piuttosto che permettere ai sensi di colpa di ucciderci.
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postato da Paul Mehis, il
9 Capire che nelle frasi apparentemente "fatte" ci stanno cose molto più vere ed apprezzabili che in frasi costruite e complesse che non servono ad un ca**o se non a confondere.
La verità è solo semplicità.