Commenti a "Decidere di non decidere è una decisione." di Arthur Bloch
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postato da Sir Jo Black, il
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postato da Giulio Pintus, il
Ora, supponiamo che io, come risposta al tuo commento, scelga di non risponderti affatto. Questa scelta , concorderai , non è compresa nell' assortimento di tutte le risposte che avrei potuto usare per risponderti , ma anzi le esclude tutte , e tutte le comprende poichè lascerebbe a te l' interpretazione di un messaggio vuoto.
Abbiamo dunque osservato che non scegliere consti, nell' esempio del cammino , al fermarsi, interrompendo il cammino; ora , con l' esempio della risposta non data al commento, si dovrebbe scorgere l' ambiguità e l' annichilimento che ne deriverebbe.
L' unico caso che per ora vedo come possibile decisione razionale accettabile - contenuta nel non decidere - , è scegliere di sospendere un giudizio , quando non si possiedano sufficienti dati , -e per giudicare una persona non se ne posseggono mai abbastanmza- o quando ( anche giudicando solo le azioni di una persona ) ci si stia muovendo in sabbie mobili morali.
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postato da Sir Jo Black, il
Non mi va di ragionare con la matematica, con insiemi iniettivi o suriettivi ed amenità del genere.
Quello che io sento è che ogni azione/scelta che facciamo è dovuta ad una decisione. Impulsiva, ragionata o obbligata, ma pur sempre una decisione.
L'unico assioma è che il pensiero non è terminabile che con la m0rte (forse anche con qualche malattia mentale o problema cerebrale). Quindi essendo il pensiero attivo ogni nostra azione deriva da lì ed è una scelta "pensata" quindi una decisione.
Poi se vogliamo dire che decisione sia una scelta razionalmente pensata, pesata e ponderata allora si può cambiare qualche comma.
Ciao... ;)
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postato da Giulio Pintus, il
"Non prendersi in carico una scelta è comunque una scelta" , ma se si pensa che sostenere questo sia veramente importante occorre che non si lasci credere , a chi legge, che possa essere importante in modo oggettivo.
Anche decidere di non pensare è una scelta , ma contiene in sè una contraddizione in termini , poichè - ad esempio- per poter arrivare a decidere di non pensare è senz' altro necessario pensarci ( senza poi aproffondire sul messaggio negativo che una " decisione" come questa comunicherebbe).
La " decisione " da te indicata sta ad un livello differente della decisione che si può prendere dinnanzi ad un assortimento ( almeno due) di possibili opzioni.
Difatti quando si sceglie di non scegliere , si sta prendendo una decisione tra al massimo due opzioni :
A)scegliere
B)non scegliere affatto.
A: Contenuti in questo insieme vi sono tutte le possibili molteplici ( almeno due ) scelte opzionali.
B) Questo insieme è privo di contenuto.
E' facile osservare come le possibili e molteplici scelte siano un sotto insieme di A , e dunque esse stiano ad un livello differente di A , ad un livello inferiore.
Proporre una logica comparativa fra elementi di livello diverso è alquanto improbabile .
Inoltre vorrei che il valore che ha non scegliere affatto sia meglio esplicitato, non sia detto che per non scegliere occorrano qualità e meriti , poichè è del contrario che necesita una simile scelta , di mediocrità e demeriti.