Ma che stupido cuore mio
Ma che stupido cuore mio ingrato
che appassisce,
con la lama fredda di un autunno
da disinnescare ora lo so.
I cosiddetti amori
scongiuravano la mia pazienza
di non affondare.
I cosiddetti amori
morivano delicatamente sul corpo mio
ancora innocente, violato
dal tramonto di tante lacrime
sfidate dal ridicolo soffio
di mille civiltà sepolte.
Ma che stupido cuore mio malinconico
che ritorna,
tormenta il rinascere turbolento
di un altro fior di campo
su questa mia autostrada
divisa dallo strepitar imponente di un sole rosso
maestro della vita mia,
senza buche o massi da evitar.
Ma che stupido cuore mio sentimentale, struggente
sempre lontano ed anche se
so di possederti nel corpo mio,
non ti sento più mio,
sei morente e negli occhi miei grandi marroni
si rivede ancora il grande dolore fresco,
digerito soltanto dalla mia gioventù tradita,
stereotipata in una finta vita,
fingendo amore che non c'è.
Composta lunedì 14 marzo 2011
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