Alcune persone sono certe che i limiti debbano essere smontati in ogni minuscola parte, per essere compresi e poi superati.
Altri li credono dei muri, costruiti da se stessi o meno, per i quali sia necessario duro allenamento per tentarne lo scavalcamento o l'aggiramento.
Altri ancora non credono di possedere limiti ma solo sicurezze.
Questo è il loro limite.
Composta martedì 15 marzo 2011

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    A chi non ha limiti.

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    Devo però dire due parole ancora: sull'altruismo.
    Egoismo ed altruismo sono concetti antitetici di natura classificatoria, entrambi inesistenti: non esistono né egoisti né altruisti, ma solo diversi livelli di emersione della realtà.
    Nella realtà, siamo tutti la stessa identica cosa, perché tutti letteralmente siamo collegati tra noi, come batterie in serie. Quindi chi crede di essere solo ed autosufficiente è letteralmente fuori della realtà: non la percepisce, non la comprende. Chi viceversa la percepisce e la comprende non ne ha alcun merito, ha solo una vista un pò più lunga, mentre altri semmai sono più dotati in altre cose.
    E' quello che dicevo: se vedi uno che non ci arriva e ci arrivi tu, regalagli un sorriso come lo daresti a un bambino. E' la stessa cosa. Se viceversa vedi qualcuno che ci arriva mentre non ci arrivi tu, accogli con gioia il suo sorriso.
    Alla fine, poi, conteranno più quei sorrisi che qualsiasi filosofia!!         : )))
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    Buona passeggiata !!!   : )))
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    Inoltre non posso continuare a parlare con lei... nulla di negativo nelle sue parole.. ma provo sensazioni strane quando la leggo...
    inoltre sono tre giorni che sto continuando a scrivere quasi ininterrottamente.. ho bisogno di non pensare più.
    Arrivederci.
    Questa sera andrò in spiaggia... sto sperimentando un modo per camminare sulle acque :)))  (scherzo).
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    Non ho mai creduto negli altruisti..ma se tutti gli altruisti fossero come lei, questo sarebbe un mondo infinitamente migliore.

    Comprendo il suo discorso. Ma se continuassi a risponderle, si cadrebbe in uno scarico di energia che alla fine diventerebbe solo un sovraccarico. Però posso dirle questo:

    6 anni fa vidi un film sulla storia di Gesu, mi sembra che il film s'intitolasse "la passione di cristo".  bhè, pur non credendo in quella storia ero rimasto talmente condizionato da quello che avevo visto che un ora dopo mi chiamarano dei miei ex conoscenti per chiedermi se avessi voglia di fare un giro in un centro commerciale. Non mi andava molto in realtà, ma accettai comunque perchè avevo voglia di uscire un pò. Allora andai in questo centro commerciale, ma ero in un ottica diversa in quel momento, e guardandomi intorno, vidi veramente tante persone muoversi da una parte all'altra senza una direzione... senza senso, nel vero senso della parola. Una confusione, come tante pecore (assolutamente senza offesa lo dico) che si muovevano da una parte all'altra. Non so descrivere le sensazioni precise, ma so solamente che sono dovuto uscire in fretta da quel centro commerciale..perchè mi sentivo soffocare e le mie lecrime non smettevano di scendere... ho avuto una sorta di attacco, che ancora oggi non so spiegarmi..ma tutto l'ho indirizzato a quel film che avevo visto, perchè mi aveva trasmesso qualcosa.  Ogni cosa secondo me è un energia capace di creare cose a cui non non riusciamo razionalmente a darci una spiegazione.
    Non mi chieda perchè le ho raccontato questo.. il suo discorso me lo ha fatto ricordare, anche se lei parlava d'altro.
    Non è gia questo qualcosa di sorprendente?.
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    Beh, immagina che il campione del mondo dei cento metri sia costretto su una sedia a rotelle, e capirai che quando ciò che alberga nella mente è più ampio dei mezzi espressivi e di azione si crea una situazione a dir poco conflittuale. E' come un surplus di energia che non riesce a venir fuori. Pensa di avere tante tante idee da comunicare, e di essere un pesce. Non puoi parlare, eppure conosci l'incredibile.
    Esistono limiti della natura fisica, e nella natura fisica limiti propri della specie umana attuale. Prima che l'evoluzione faccia il suo corso, vi sarà sempre qualcuno che ha una parte del nuovo e deve esprimerlo con strumenti vecchi ed inadeguati. Poi però, con l'evolversi delle generazioni, gli strumenti e i mezzi si adeguano, e si progredisce.
       Il linguaggio, e ancor più la scrittura, sono stati mezzi potenti dell'evoluzione umana. Ma... vi sono cose che non si possono nè dire nè scrivere, ma devono manifestarsi diversamente. Eppure manca il mezzo di manifestarle. Da qui un grosso disagio, ma solo finché non ti rendi conto della situazione. Poi ti mimetizzi e scarichi, e incominci a scavare. E prima o poi il diaframma cade.
       L'indovino è cieco perché vedere gli darebbe fastidio, gli impedirebbe di vedere con l'anima. Poi riapre gli occhi, e si accorge di riuscire a fulminare o guarire con il solo sguardo.

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