Commenti a "A chi si professa santo, puntando il dito..." di Monia Ghesini
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postato da Giuseppe Freda, il
Questo è il motivo per cui non bisogna mai giudicare gli uomini, ma parole, fatti ed azioni.
Ci manca il metro per misurare gli uomini, e poi il misurarli non servirebbe a niente. Gli uomini non sono sempre gli stessi; inoltre nessuno di essi è completamente spo-rco o pulito. Abbiamo invece sia capacità che necessità di misurare parole, fatti ed azioni.
Con grande attenzione.
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postato da Giuseppe Freda, il
Vincenzo, ogni criminale ha la sua specialità. C'è quello in giacca e cravatta, e quello (magari pugile) che esce di casa, e solo perché "gli girano", prende la prima passante che capita e la am*mazza di b*otte. Senza bisogno nè di denaro, nè di giacca e cravatta.
Nessuno ha l'esclusiva del male. Ognuno si arrangia come può.
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postato da Giuseppe Freda, il
Chi si professa "santo", fosse anche un sacerdote, un vescovo o lo stesso Papa, sicuramente non lo è, perché nessuno è santo se non uno solo.
Se poi si professa santo e punta il dito... peggio ancora.
Con ciò non dico che non occorra talora puntare il dito; ma contro le azioni, mai contro le persone. E senza mai professarsi santi.
Tra le azioni contro cui puntare il dito non mi pare possano rientrare i tatuaggi, da valutarsi solo sotto il punto di vista estetico e del buon gusto.