Anime di diamante acerbe
Bisogna sapere fingere per poter
imparare ad essere felici...
Nella mia adolescenza parole mozzate
pesanti come il piombo.
M'incammino alla ricerca d'umanità
con la testa chinata, calpestata
dai commenti delle gente
sul mio corpo sporchi.
Come può un padre offendere un figlio.
I figli sono il frutto dell'egoismo
di due persone che non pensano
al futuro ma solo alla loro voglia d'amare.
I figli sono le chiavi del tormento
quelle che aprono i respiri
affannosi del dolore...
Ci raccoglieremo da terra perché
si deve andare avanti e lo si fa
per gli altri mai per noi stessi.
Delle volte i figli non sono altro
che il risultato acerbo di uno sbaglio
costretto a trasformarsi in amore...
Nato già tradito...
Mi acclamavano mille poesie vendute
all'odio per sentirsi un po' più amati.
Questa casa puttana ha nascosto
i colori della felicità a noi stessi...
Donai il cuore ed ebbi in cambio
un po di solitudine da accarezzare.
Regalai il mio corpo ed ebbi in cambio
un'anima che non sapeva cosa volevo io...
Ebbi in cambio i soldi serviti a comprare
una storia finita su un letto amaro.
Stare nella merda e sentire
l'odore di verità pugnalare il viso
tenuto stretto fra le mani spoglie di fantasia.
Il destino morsicato...
Allontanare ancora una volta la provvidenza
che ci tiene appesi come marionette
sostenute da ipocriti fili argentati.
Noi figli ci sentiamo soli
tra una guerra e un insulto...
La voce di una psicopatica forse potrà
far crollare il muro d'egoismo che ci circonda.
Siamo sempre più niente noi figli...
Non abbiamo più viaggi da ricordare
al mondo se no quell'ultimo
bacio su quel fiume dimenticato da noi
con quell'anima di diamante
scomparsa lì accanto ai sogni.
Composta mercoledì 14 dicembre 2011
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