La lacrima
Piangevo quel giorno,
era uno di quei giorni
che non dovrebbero
vedere la luce del sole.
Invece non ho potuto fermarlo,
mi si è scagliato addosso
e io senza riparo
ho alzato le mani
in segno di resa.
Ma eccola lì
la lacrima maledetta,
quella che doveva
rimanere al suo posto,
invece si è catapultata fuori
sfacciata e prepotente.
Abbiamo lottato a lungo
ma ero così debole!
E lei si è tuffata di testa
dentro al mio male.
Non sono riuscita
a prenderla al volo
per scagliarla contro il muro.
Anzi ancora più gagliarda
proseguiva la sua corsa.
Poi la tua mano
l'ha raccolta sul cadere
e lei intimorita
si è acquattata nel tuo palmo.
Si è spalmata liquida e salata
tra le dita.
Pentita del suo danno
e ravveduta, ci ha guardato.
La sua lucida trasparenza
ha preso colore,
poi un leggero brillio
e infine sazia d'amore
ci è esplosa tra le mani
lanciando in aria
coriandoli di luce.
Abbiamo intrecciato le dita
imprigionandola
per non farla scappare.
Lei quieta si è addormentata
cullata dal mormorio
delle nostre voci.
Composta giovedì 31 maggio 2012
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