Amore cieco
Ma cosa ci vedevo in te bellezza mia?
Forse avevo in me una vena di follia!
Eppure ti vedevo così bello,
l'abito gessato, il garofano all'occhiello.
Facevi il bagno nel Pino Silvestre
io mi beavo di quel profumo agreste.
Brillava nel tuo mignolo l'anello
il bagliore ipnotizzava il mio cervello,
ormai ridotto a gelatina
sorridevo con lo sguardo da gallina.
Certo l'alito non era alla menta piperita
spesso restavo in apnea, tramortita.
Non eri così alto da potermi baciare
ero io che mi dovevo chinare,
da lassù sentivo l'odore della brillantina
su quei due peli che lisciavi sera e mattina.
Tra spalle e ventre non c'era differenza
per stringerti a me ci voleva pazienza
non sapevo da che parte cominciare
quando ti volevo abbracciare.
Non mi portasti mai neppure un fiore
credevo fosse per timore,
invece eri taccagno come Zio Paperone
perfino a Natale mi hai tirato il bidone.
Ora ti guardo senza capire cosa mi abbia stregato
visto che il tuo cervello è quello di un cartone animato.
Composta domenica 5 agosto 2012
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