Commenti a "Dall'alto della loro poltrona, alcuni..." di Nello Maruca
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postato da Nello Maruca, il
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postato da Maria De Benedictis, il
Ah!
Sono felice di essere casalinga e mamma, però non nego che vorrei lavorare perchè nessuno rispetta una casalinga, nemmeno i familiari che ti sbarcano tutte le faccende perchè" tanto tu non lavori!"
Io so che lavoro da mattina a sera!
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postato da Maria De Benedictis, il
E' ovvio che se mi ritrovassi dinanzi ad uno di loro farei sentire la mia voce, ma già sapendo che potrebbero anche ascoltarmi, ma giusto per darmene la soddisfazione e poi appena voltate le spalle aver dimenticato già tutto, perchè il potere è loro e nessuno può consigliarli, sono troppo pieni di sè e proprio per questo siamo arrivati allo sfascio!
Perchè più nessuno di quegli uomini conosce umiltà, comprensione, attenzione verso le difficoltà senza un ritorno economico o di popolarità elettorale...dimenticando spesso le proprie origini...
Hanno tutti grandi propositi, hanno avuto grandi propositi e ne avranno, ma noi che fine avremo fatto nel frattempo?
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postato da Nello Maruca, il
Signora Maria,
seppure amministrati, spesso, da governanti corrotti abbiamo, però, la libertà di espressione perché viviamo in un Paese democratico e, checchè se ne dica, la democrazia è la più grande ricchezza che un popolo possa conoscere. Grazie a questa democrazia tutti i cittadini abbiamo la possibilità di fare sentire la nostra voce nei limiti, ovviamente, del rispetto delle regole del buon comportamento Tu, casalinga, hai gli stessi diritti del ministro, del deputato, del medico, dell’ingegnere, del professore,
dell’avvocato ecc. a potere esporre i tuoi pensieri e gridare alle ingiustizie, se così non fosse non vivremmo in democrazia. Quindi, in questo nostro splendido Paese martoriato potremo non avere abbastanza benessere materiale però abbiamo la possibilità di esprimere liberamente il nostro pensiero. “ Chi ascolterebbe una casalinga” - parole tue – Ebbene, quella casalinga è una unità di noi cittadini che popoliamo la nostra Terra. Come vedi anche tu, come chiunque altro, puoi e devi fare sentire la tua voce. Spesso durante la mia giovanissima età seguivo mio padre per lavoro e non poche volte lo sentii reclamare per le ingiustizie che gli venivano perpetrate dai burocrati. Mio padre aveva anche sopportato i rigori della seconda guerra mondiale e i segni li portava nell’animo e, pur trovandoci nell’immediato dopoguerra, periodo assai peggio dell’odierno, non ho mai visto chinare la testa a quell’Uomo nemmeno dinnanzi a persone molto autorevoli. Da lui ho imparato ad avere dignità per me e rispetto per gli altri senza, però, piegarmi dinnanzi alle ingiustizie. Ho seguito la sua strada, mi so umiliare in presenza di miei errori ma alzo anche la voce laddove necessario, con la temperanza dovuta a persone civili. La democrazia ci impone il rispetto per gli altri senza negarci la possibilità di reclamare i nostri diritti di cittadini liberi e nessuno può permettersi di riderti in faccia in presenza di un diritto concesso dal nostro Stato democratico.
Un saluto cordiale.
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postato da Maria De Benedictis, il
Carissimo Nello, quello che dici tutti lo sanno ma nessuno fa niente, anche perchè chi vuoi che ascolti l'opinione di una casalinga?
Farei solo ridere chi possiede una di quelle poltrone...