Commenti a "Dio è infinito, ma l'uomo si ostina a..." di Alina Carenza
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postato da Giuseppe Freda, il
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postato da Giuseppe Freda, il
Ciò che si crede o che si pensa ha un'importanza molto, molto relativa.
L'unica cosa veramente importante è ciò che si E'.
E spesso ciò che si è non dipende né dal credere né dal pensare, ma da ciò che si percepisce e da ciò che si desidera.
Se infatti ciò che si E' dipendesse da ciò che si crede o da ciò che si pensa, l'asino non cascherebbe mai; invece casca di continuo.
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postato da bluedeep, il
Nessuna verità assoluta è necessario venga tutelata da uno , o una serie di dogmi.
Chiunque deve essere libero di cercare di smontarla e confutarla quando e quanto vuole , tanto se è vera , rimarra vera.
Dunque , se non una verità necessita di essere protetta ...
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postato da bluedeep, il
La rigidità concettuale dei dogmi necessita che ci si debba credere senza alcun ausilio logico - intellettivo.
Considerando poi che i dogmi sono le fondamenta delle religioni , parrebbe evidente che il credente , anche quello dotato intellettivamente debba - una volta entrato in tale ambiente - disattivare temporaneamente le sue facoltà mentali .
Il guaio è che una volta presa confidenza e pratica con tale esercizio , egli comincia a spegnere l' interruttore ad ogni accenno di dogma , di fronte cioè a tutto ciò che non comprende - sia per oggettive ed intrinseche difficoltà d' esser comprese da parte delle cose che gli si pongono dinnanzi , sia perchè alcune vengono - secondo me- complicate apposta - , pratica che garantisce certamente un risparmio energetico ed anche l' attenuazione del disagio di chi teme di non riuscire a comprendere.
Se invece di spegnere temporaneamente , ci si sforzasse di indagare e cercare di comprendere , evitando quindi di ubbidire acriticamente , forse nessuno avrebbe più bisogno dei dogmi .
Ciao a tutti .