Scritta da: Silvana Stremiz

Alla Musa

Pur tu copia versavi alma di canto
su le mie labbra un tempo, Aonia Diva,
quando dè miei fiorenti anni fuggiva
la stagion prima, e dietro erale intanto

questa, che meco per la via del pianto
scende di Lete ver la muta riva:
non udito or t'invoco; ohimè! Soltanto
una favilla del tuo spirto è viva.

E tu fuggisti in compagnia dell'ore,
o Dea! Tu pur mi lasci alle pensose
membranze, e del futuro al timor cieco.

Però mi accorgo, e mel ridice amore,
che mal ponno sfogar rade, operose
rime il dolor che deve albergar meco.

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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Commenti


    15
    postato da , il
    quali sono le figure retoriche??
    14
    postato da , il
    bellissima!!!!!!!!!5 su 5
    13
    postato da , il
    qualcuno sa dirmi l'effetto  che il poeta si proponeva di ottenere con il "pur" iniziale??
    12
    postato da , il
    Eppure tu, o Musa, un tempo versavi sulle mie labbra una feconda abbondanza di poesia, quando la prima stagione della mia giovinezza fuggiva e dietro di lei veniva questa età presente, che scende con me per una via dolorosa verso la muta riva del fiume Lete: ora ti invoco senza essere ascoltato;ohimè, solo una scintilla dell’antica ispirazione poetica è ancora viva in me. E tu, o Dea, fuggisti con lo scorrere del tempo, e mi lasci ai pensosi ricordi e ad un timore cieco del futuro. Perciò mi accorgo, e amore me lo ripete, che rare poesie, frutto di faticosa elaborazione, non riescono a sfogare il dolore che ormai inevitabilmente mi accompagna.
    11
    postato da , il
    wow...ho capito grazie :)

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