Commenti a "Normale: riferibile alla norma, alla..." di Giulio Pintus
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postato da bluedeep, il
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postato da Giuseppe Freda, il
Bravo Giulio: il problema non è tanto il re travicello di turno, bensì il persistere sconfortante di un popolo di ranocchi.
Quanto all'indignazione, essa non è anomala: è anzi la regola. Per credere, provare a leggere il Corriere della Sera on line: vi è un vero popolo di indignati, indignati per qualsiasi anche futile motivo.
Prescrivo per costoro bromuro, valium al mattino e alla sera... e, naturalmente, un nuovo re Travicello. Semmai vociante, barbuto, genovese, e naturalmente indignato anche lui.
E, per naturale associazione di idee, concludo con Leonardo da Vinci, il quale ebbe ad annotare (più o meno) nelle sue carte: "là dove manca la ragione, suppliscono le grida".
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postato da bluedeep, il
Ciao Franci, la fortuna è impermanente.
Una volta che il senso di indignazione andrà per la maggiore, non sarà più una cosa anomala, ma perfettamente normale.
Da parte mia vorrei superare questo sentimento con qualcosa di superiore, qualcosa che mi arricchisca o che, perlomeno, non mi impoverisca interiormente, anche se forse è necessario che si passi prima, necessariamente da questa disgustosa via, prima di elevarsi interiormente. Tutto ciò che suscita sentimenti negativi in noi, magari, sta facendo vibrare qualcosa che è già dentro di noi. Il negativo forse non sta al di fuori di noi e ci giunge così inaspettatamente, ma, magari, è già in noi e alcune circostanze che producono quella data precisa frequenza, lo fanno vibrare ed emergere.... magari.
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postato da margherita1, il
Ciao Giulio, quanta ragione hai...!! Purtroppo anche l'indignazione è diventata anomala quindi mi sento particolarmente fortunata ad essere anomala!!!