Commenti a "La storia accusa l'uomo dei reati commessi..." di Giulio Pintus


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Ne deriva ancora che, quando parliamo di un Dio ETICAMENTE PERFETTO, parliamo senzapossibilità di smentita di un Dio COLPEVOLE, il quale, proprio in quanto causa prima di ogni colpa, non può né giudicare, né condannare altri che se stesso, e dunque solo amare e perdonare chiunque.
     Sai, Giulio, ti potrà sembrare incredibile, ma non avevo mai pensato a questo aspetto della situazione: ora invece vedo tutto chiaro...
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Ne deriva, sempre volendo continuare a pensare ad alta voce, che IL MALE E' NECESSARIO AL CREATO E ALLA LIBERTA', quale pietra di paragone della imperfezione perfettibile di cui parlavo.
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Proprio così: e per questo motivo si potrebbe, come dicevo, giungere alla conclusione che Dio sia stato creato, cioè inventato dall'uomo allo scopo, conscio o inconscio, di scagionarsi.
     Questa operazione, tuttavia, se scagiona l'uomo, non fa che addossare le responsabilità su Dio. Il che, come dicevo, potrebbe al limite anche funzionare in presenza di un Olimpo le cui divinità condividono emozioni, pregi, difetti e miserie umane; o anche di una qualsiasi divinità le cui caratteristiche fossero "solo" la forza creatrice ("causa prima incausata"), l'onnipotenza, l'onniscienza, eccetera. Ma tutte queste divinità, è evidente che non sono Dio, perché carenti di perfezione ETICA.
      Se invece attribuiamo alla divinità ANCHE una perfezione ETICA, come è sicuramente per il Dio delle religioni evolute, questo Dio sarebbe CAUSA DEL MALE !! E come potrebbe mai, lui, scagionarsi? Solo addossandosi le nostre colpe: cioè la colpa di avere creato, come dicevo, un essere imperfetto e nocivo come l'uomo.
     Questo processo non potrebbe avvenire se non per il tramite di una umanizzazione di Dio. Una sorta di sdoppiamento in Dio padre e Dio figlio. Non c'è altra via, se ci pensi, se non quella del "servo di Iahvè". L'agnello che lava i peccati del mondo.
      Qui, trattandosi di cosa estremamente seria e non di un semplice esercizio teorico, non riesco a fare altro che lasciare ampio spazio alla meditazione, ripetendo quanto ho scritto nel commento precedente:
      "Sembra derivarne che la creazione, per sua stessa necessità, comporti il venire in essere di qualcosa di imperfetto, ma perfettibile.
      Se si imbocca questa via, cessa l'antinomia: e la mente, e sopra tutto il cuore, si aprono alla conciliazione degli opposti, ed alla soluzione dell'enigma. "
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postato da bluedeep, il
Pino, grazie del tuo commento,  non per tentare di dimostrare l' impossibile, ovvero l' esistenza o l' inesistenza di Dio, ma solo per proseguire a pensare ad alta voce e per una questione logica : l' esistenza di Dio scagionerebbe l' uomo perchè egli avrebbe delle responsabilità a riguardo. Essendo perfetta la sua benevolenza, essendo egli onniscente ed essendo preesistito a qualsiasi cosa compreso il tempo stesso, conosceva prima ancora di offrire libertà all' uomo, il m+ale cui era destinato.
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Su questa via, il cerchio si chiude considerando Dio una creazione operata sia pur inconsciamente dall'uomo, al fine di scagionarsi.
     Ciò che impedisce la chiusura del cerchio non è dunque il concetto razionale di causa incausata, cioè la mera forza creatrice attribuibile alla divinità, ma il giudizio di VALORE connesso alla perfezione ETICA dela divinità.
     Se infatti la divinità è eticamente perfetta, il cerchio non si può chiudere; perché anche un bambino vedrebbe che la perfezione etica della divinità fa a pugni con la creazione di un essere eticamente imperfetto (e nocivo) come l'uomo.
      Sembra derivarne che la creazione, per sua stessa necessità, comporti il venire in essere di qualcosa di imperfetto, ma perfettibile.
      Se si imbocca questa via, cessa l'antinomia: e la mente, e sopra tutto il cuore, si aprono alla conciliazione degli opposti, ed alla soluzione dell'enigma.
     Scritto, come sempre, pensando ad alta voce.
     Un saluto, Giulio.

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