Commenti a "La vita è la palingenetica obliterazione dell..." di Sigmund Freud


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Io la leggo così :
Sì può vivere dimenticando continuamente una cosa che invece sentiamo profondamente, percepiamo addirittura con i nostri sensi, una cosa che possiamo toccare, vedere, gustare, assaporare. Dimentichiamo cioè che l'immagine originale dell'universo, del cosmo, di tutto ciò che esiste, della realtà, è un' immagine umana, una figura d'uomo. E questa è l'origine della colpa, l'unico vero delitto, la dimenticanza di quel Dio o dal volto umano che ha creato tutto ciò che esiste e che ha impresso la sua immagine in ogni cosa fino a noi perché possiamo riconoscerci in lui e lui in noi.
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la FILOSOFIA è la palingenetica obliterazione dell'iocosciente che si IMMEDESIMA e si infutura nell'archetipo prototipo dell'antropomorfismo universale. 

OVVERO LA SCIENZA CHE CON LA QUALE O SENZA LA QUALE UNO RIMANE TALE E QUALE
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rinnovarsi continuamente al mutarsi della società.
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A me sembra che fosse la definizione del Futurismo, tratta dal Manifesto di Marinetti.
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La frase viene citata in un testo di Freud, anche se concordo che non è una sua tipica espressione.
Il termine archetipo non viene mai usato da Freud in quanto non lo riconosce come 'genere'. Infatti successivamente
sarà Jung a basare le sue teorie su questo termine.
In quanto alla spiegazione della frase credo si avvicini molto il commento di Aless n.12,.

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