I furbi sono onestamente convinti - a torto- d' esser saggi , poichè prendendo coscienza della loro saggezza , non si curano più di migliorare il proprio essere - se non per vanità - , ma si dedicano al miglioramento del proprio avere.
E quale stoltezza maggiore della presunzione d' essere saggi ?
La consapevolezza d' essere stolti è un' onesta ed avvilente presa di coscienza delle proprie - infinite- lacune. Laddove tale presa di coscienza divenisse motivo di orgoglio o soddisfazione , si starebbero confondendo i frutti con le radici.
Infatti, la consapevolezza della propria stoltezza è la radice della ricerca, la saggezza è il suo frutto. Ma frutti e radici di una pianta non sono parte della pianta stessa ?
La saggezza discende dalla ricerca della stoltezza.
Ne deriva un'ulteriore conseguenza: la saggezza altrui non serve a chi ne ha più bisogno, cioè allo stolto, perché anche se crede di comprenderla non la comprende; nè serve a chi la comprenda per davvero, perché è già saggio di suo.
La saggezza, dunque, serve solo a se stessi.
Ma, in assenza di una pietra di paragone della saggezza, quale uomo potrà mai asserire di essere saggio?
Credo dunque per certo che altro non sia la saggezza, se non la consapevolezza di essere stolti.
Il saggio non può essere riconosciuto dallo stolto: ne viene anzi deriso.
Solo chi è saggio può riconoscere chi è saggio: chi non è saggio non ha parametri per discernere la saggezza.
E quindi si verifica questo di strano: che, poiché gli stolti sono in numero molto maggiore dei saggi, coloro che la vox populi ritiene saggi, molto facilmente saggi non sono.
Per nostra disgrazia, è anche valido l'inverso: spesso sono saggi taluni che l'opinione del volgo profano ritiene stolti.
Alla stessa maniera, solo chi vale qualcosa può riconoscere chi valga qualcosa. E' questo il motivo per cui le "democratiche" elezioni a suffragio universale sono, in fase di campagna elettorale, un'ingannevole e stucchevolissima parata di slogan e colpi di scena; e, a farsa avvenuta, danno luogo all'emergere dei più furbi, non dei migliori.
E i più furbi, di solito, sono anche ladri, come volevasi dimostrare.
Mi trovo in accordo con il tuo commento alla frase di Socrate, che è molto chiaro Yang Tzu. Chi è saggio non ha bisogno di dirlo, ci si comporta.
Ciao Alessandro
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