Per ricordare i giorni bisognerebbe pensare alla fortuna che abbiamo di fare le solite cose: camminare, correre, gustare i cibi che ci piacciono, odorare le cose che profumano di buono, abbracciare chi ci e' caro, coccolare il gatto, ridere, piangere indignarci per qualche cosa che non ci pare giusto. In genere si ricordano i giorni dei grandi dolori o delle gioie perfette: ma sono pochi. Non si pensa alla felicta' che puo' dare una giornata "normale", in cui fai cose scontate, e non la si ricorda. Ma Pavese e' al TOP.
Secondo me, diventano particolarmente importanti i ricordi solo quando il presente non è più sufficiente alla nostra vita, perciò è bello avere giorni da ricordare, ma molto meglio non avere necessità di farlo...
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