se vivo ancora e' xke' mi sono lasciata sommegere dalle onde,troppo piccola x reagire alla tempesta del mare, nulla ho sentito, se non una mano amica ke mi tirava su, e mi portava a riva...
Quando la fine ti sfiora e continua a camminarti accanto vuoi vivere la vita essendo te stesso, accettandoti per come sei e traendo la forza da questo, consapevole piu' che mai che ogni attimo ha una sua storia e tu cerchi di esserci in quella storia vivendola appieno.
Quella cacofonia di complesse interazioni che chiamiamo vita, ci modifica ci logora, ci costringe, senza che noi lo vogliamo, se riusciamo a portarne a casa un pezzetto per spiegarlo agli altri siamo già tanto fortunati, sperare allora di riuscire a spiegare il tutto è proprio impensabile, giusto perchè viviamo perchè quella cacofonia la viviamo intensamente in ogni istante della nostra esistenza, non abbiamo modo per svincolarci per tirare fuori la testa dall'acqua (o dal fango) dobbiamo trattenere il respiro finchè ce n'è finchè ci serve.....forse è questo essere capaci di vivere "saper trattenere il respiro" finche serve per non soccombere prima.
Cos'è l'esser capaci di vivere? Forse il fatto che dobbiamo per forza dimostrare agli altri che abbiamo "colto" le peculiarità più nascoste dell'essere, e, pur potendo trasmettere questo "sapere" non possiamo render partecipe il prossimo in quanto è "una cosa non per tutti", quando, in realtà navighiamo in un fango di cenere da cui neppure con l'aiuto di SuperMan riusciremmo ad uscirne!
A volte m0rendo si ci accorge di non aver vissuto affatto pur avendo vissuto una vita intensa senza bisogno di dire di essere stati capaci, quando diciamo di essere stati capaci di vivere riconosciamo alla vita il tributo che merita, riconosciamo alla vita il suo merito ed il suo demerito....
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