Commenti a Basta. Un urlo che squarcia il silenzio
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postato da Empyr, il
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postato da Silvana Stremiz, il
Leggo solo ora il tuo commento Alice.
Lo scopo del libro è quello di Gridare Basta! Basta all'omertà, a quelle violenze che non lasciano respirare. Basta! Per aiutare tutte le "Anna" del mondo. Basta! Contro ogni abuso, nella speranza di un domani migliore. Basta! Per regalare un sogno chiamato innocenza e farlo volare lontano come dovrebbe essere per ognuno di noi.
Grazie a te Alice. A te Roberta che hai saputo cogliere il messaggio e non condannare il "non perdono di Anna" e grazie a te Mirka di averlo letto e di aver lasciato compreso il senso del libro.
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postato da alice bizzo, il
Avrei voluto esserci di più, stringere le mani alla mia "Anna" e capire che cosa veramente le stava accadendo. Avrei voluto capire di più, ma ero troppo piccola anch'io e poi ho voluto o saputo solo dimenticare.
Il tuo libro, Silvana, mi ha riportato alla memoria tutto e non posso che chiedere perdono per non aver saputo essere e fare di più. Ho combattuto tutte le battaglie della vita con "Anna", non l'ho mai più lasciata sola. Le ho chiesto tante volte di amarsi di più, di non accontentarsi mai, di odiare di più. Io l'ho fatto per lei: per la madre che non ha mai avuto vicino nei momenti nei quali aveva bisogno e anche in quelli più felici; per il resto della famiglia, per la quale solo lei ha sempre pagato un prezzo troppo alto.
Ho amato con lei i doni della sua vita e continuo a farlo.
Ho apprezzato le sue lotte e qualche volta non ho sopportato la sua testardaggine.
A tanti anni di distanza le chiedo ancora di saper volare alto, di non arrendersi mai!
Ci sarò sempre!
Grazie Silvana, perché con il tuo libro mi hai permesso di ricordare e perché ci vuole coraggio per riuscire e saper raccontare.
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postato da Mirka Naldi, il
Bellissimo libro di poesie e non solo, dove l'autrice tratta temi di attualità quali la violenza sulle donne, l'amore per i figli, l'Amore con la A maiuscola. Inoltre anche un capitolo dedicato alla vicenda di Eluana Englaro: molto toccante e trattato con enorme rispetto verso i protagonisti e la vicenda.
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postato da Roberta Bagnoli, il
Ho letto con molta attenzione il libro di Silvana Stremiz, lho centellinato, ne ho sentito i brividi, li ho sfiorati e immaginati, fino a sentirmi avvolgere interamente da quel grido che ha squarciato non solo il silenzio dellanima della protagonista, Anna, ma anche la mia. Credo che lautrice abbia avuto un grande coraggio ed una grande sensibilità a calarsi nei panni di una ragazzina di tredici anni, brutalmente violentata dallo zio e a raccontarla con la speranza che certe storie non succedano più. Purtroppo non è così e spesso il mostro, che si crede fuori dal nostro habitat, si nasconde invece proprio fra le mura domestiche, è storia recentissima lorribile tragedia avvenuta in Puglia: ragazzina di 15 anni barbaramente massacrata dallo zio, non voglio addentrarmi nei particolari, però faccio una grande fatica a considerare questa persona un uomo, non ci riesco, per me è semplicemente una bestia malata e lo dico con profondo dolore. Chi compie un gesto simile, chi abusa dei bambini, chi li vuole amare e possedere sono esseri fuori da ogni realtà, sono persone che hanno della vita e dellamore unidea distorta, ossessiva-compulsiva e sono mine vaganti, molto pericolose nella nostra società. Ritornando alla nostra autrice, e al suo sofferto grido di dolore, voglio metterne in risalto la drammaticità, lautentica denuncia morale e civile. Silvana si schiera apertamente dalla parte dei più deboli, non ha paura di dire come la pensa, non ha timore ad esternare rabbia e odio verso chi compie un atto così vigliacco e sporco. Non riesce a sentire pietà o perdono per i biechi orchi e sinceramente credo che il perdono sia una questione molto delicata e personale. Ognuno in cuor suo può comprendere e sentire non mi pronuncio in merito. A parole forse è semplice farlo, ma perdonare chi ha rubato il sogno dellinfanzia, chi ha profanato il tempio dellanima e del corpo innocente è una questione troppo delicata. Onestamente, nei panni di Anna, non so se avrei perdonato. Le cicatrici resteranno indelebili, la vita è già partita, purtroppo, in salita e servirà una grande forza per metabolizzare il calice amaro e continuare a vivere, a cercare di realizzare quel sogno damore a lungo carezzato nel cuore di fanciulla. Colpisce la frase di Anna come un macigno e non si può che rimanerne schiacciati, con una grande pena dentro:
Era come se mi avessero rubato le favole, tagliato la testa al Principe Azzurro, spaccato le gambe al cavallo bianco e, improvvisamente, perfino Biancaneve restava addormentata e Cenerentola rimaneva una serva.
Il libro non si ferma qui, la denuncia continua il suo percorso, lurlo di fa pensiero sincero, sensibile e umano, toccando un altro tema importante e molto attuale ai giorni nostri: leutanasia. Intensa e umanissima la lettera che Silvana scrive a Beppe Englaro, il padre della sfortunata Eluana, credo che tutti quanti conoscano purtroppo la sua triste storia. E lautrice ci espone con estrema pacatezza il suo parere, condanna la strumentalizzazione, e rivendica il diritto alla libertà per ognuno, aprendo una porta verso la frontiera del testamento biologico che a mio parere oggi è una realtà da affrontare con estrema onestà e senza alcuna ipocrisia. Ci sarebbe molto altro da dire su questo tema, mi fermo qui, concludo con le parole di Silvana:
Se abbiamo la libertà di poter disporre liberamente della nostra vita, dovremmo avere la medesima libertà di poter disporre anche della nostra morte.
E ancora alcuni versi, rivolti a Eluana, che mi hanno colpito:
Sul tuo corpo sono passati gli anni, scrivendo capitoli di dolore. Ora finalmente libera di volare via da ogni polemica e dolore.
Questo libro è un forte e profondo concentrato di vita, ci sono racconti veri, poesie profonde ed emozionanti, sfoghi aperti che lautrice rivolge alla madre, ai propri figli, pensieri semplici e consigli, grondanti damore e di una grande forza, la forza che solo un cuore consapevole e aperto riesce a donare. Mi ha emozionato la lettera che rivolge a suo figlio e che affronta il problema della fede e di Dio, ne riporto alcune frasi:
Oggi minterrogo, lo cerco, spesso senza trovarlo altre volte lo vedo nei tuoi occhi e in quello dei tuoi fratelli. E ancora:
In fondo al cuore e alla tua anima, se vorrai, troverai scritto: amore, tolleranza, rispetto, fratellanza, compassione, pazienza e molto altro. Questi sono i Comandamenti del cuore, figlio mio, quelli che ogni essere umano dovrebbe rispettare. A te, figlio mio. Il buonsenso e luso della ragione. Ma non usare mai la fede o Dio come qualcosa di comodo da tirare fuori alloccorrenza. Se puoi, credici col cuore, ma mai per pura comodità. La mamma.
Ringrazio con affetto Silvana per avermi dato loccasione di entrare nel suo cuore, la ringrazio per la stima e la fiducia, e consiglio voi, cari amici di leggere questo libro, ne sarete toccati dentro e ne uscirete umanamente più ricchi.
Roberta Bagnoli