Principio
S'io mi concreto a teneri volumi
tra l'infanzia e la grazia maturata
e vibro di colori
non del tutto affermati entro la cava
sinfonia delle palme,
s'io finalmente al rapido fluire
dei firmamenti reggo l'indistinto
ma attuale problema dell'età
e in un risucchio fondo ed angoscioso
gusto la dimensione dei miei sensi;
s'io partecipo ancora del declino
dell'ore puntuale alla miseria
del ritorno di esseri-demoni;
s'io mi affaccio a languire nei giardini
notturni ed a rifarmi pellegrina
per scoprire al di là d'ogni misura
la concretezza fervida dell'angelo;
s'io mi rendo discreta ad appassire
con le cose terrene
ed a lottare infine per lo spazio
di una esigua materia,
questo è perché il mio ciclo arroventato
e di lacrime e pene
trasferito all'assurdo risolleva
l'antico fulcro dell'umanità.
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