Scritto da: Angelo Longobardo
Si chiama "coscienza", a volte un inquilino scomodo che alberga in noi come un detenuto pericoloso che debba scontare chissà quale pena gravosa, e che se messa fuori di riflesso in tutta sua naturalezza, possa fare chissà quali danni... insomma spaventa il suo rumore ed ancor di più il suo fortissimo ego che viene tagliato come un nastro audio nel momento della sua enfasi migliore quando i suoi toni limpidi dovrebbero non lasciare dubbi circa la sua identità, ma ci sono albergatori che preferiscono confonderla con le distrazioni esterne per mascherarla di comodo come fosse una correzione d'emergenza di un gobbo oramai afono e troppo debole davanti alla realtà.
Composto lunedì 17 aprile 2017