Esistono due tipi di sogni: quelli a due mani e quelli a quattro. I primi sono espressione di volontà ferrea, autodeterminazione, caparbietà, ostinazione, tenacia. Io amo definirli "della gioia", perché con essi ognuno, tramite le personali capacità, può raggiungere, doppiare e superare i propri limiti e obiettivi. I secondi, invece, hanno bisogno di un aiuto esterno, di una piccola o grande felicità donata, dell'avallo e il contributo di una o più anime altre. Sono questi i sogni della frustrazione, dell'impotenza, quelli per cui, proprio quando si crede di averli messi al sicuro, arrivano le imprevedibili, improvvise e turbolente correnti marine, che, con furia cieca, li scaraventano nuovamente in alto mare. Qui essi annaspano in un naufragio senza fine che, talvolta, li lascia annegare senza scampo alcuno. Chissà, forse è meglio affidarli alla sola cura delle proprie mani i sogni.
Composto domenica 2 aprile 2017
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