Ho provato mille volte a leggere nell'anima dei miei amanti come mi avevano insegnato. Poi arrivi tu e non riesco più a leggere quelle anime, non riesco più a graffiarle, mi sono d'improvviso indifferenti. Ho creduto di amarti, di proteggerti dissetando la tua sete alla mia fonte. Ti sei lasciato imprigionare dalle mie unghie, ti sei rotolato tra le pieghe del mio cuore. Fuggi, poi torni di nuovo come attirato dalla sirena. L'unica che sai, sa comprendere la tua maledizione. Siamo troppo simili, angeli le cui ali hanno piume di due colori. E questo ti fa paura, nonostante tu sappia che le catene diventano di burro. Il tuo è amore, il mio è amore. Quello che fa torcere lo stomaco, sanguinare l'anima, lacrimare il cuore, estasiare i sensi. Un assenzio degli spiriti, che si distilla goccia a goccia. Un amore per il quale il dolore è un valore aggiunto. Che disseta e graffia le membra, che impetuoso ti rammenta il senso del vivere, mai così vicino e sottile alla consapevolezza del morire. La vita per te, nelle mie carni, nelle mie viscere, scorre lenta e piena. Vi sono anime lente, le nostre, e non avranno pace se non unite.
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