Prego, entra pure, con calma però.
Senza fretta accomodati in questa stanza, si chiama anima, sai?
Trovi, qualche volta, ordine ma il più delle volte inciampi nel disordine.
In giro ci sono ricordi, sparsi qua e là, alcuni più grandi e altri più piccoli.
Capisco, che trovare un angolo non sia facile, troppo pieno di cianfrusaglie.
Dovrei mettere più ordine, mi dico sempre ma poi non lo faccio mai.
Ah, vedi quella bimba che gioca e saltella?
Carina, vero?
Sono io, un po' di tempo fa.
Senti un buon profumo?
È la freschezza della mia giovinezza e la fragranza della spensieratezza.
Cosa dici?
Senti un lontano canto melodico?
Tranquilla, è la voce di mia mamma.
Qui lei è sempre con me.
Quando mi sento sola, mi dà tanta compagnia.
Mentre attraversi questa stanza, ti chiedo di fare attenzione dove metti i piedi, potresti inciampare in quei ricordi dolorosi.
Non vorrei che si risvegliassero.
Questo di fronte che vedi, è uno specchio.
Ahahah, non è magico!
È posto lì, solo per ricordarmi di me stessa, perché ogni tanto mi dimentico, allora mi specchio, per qualche attimo, lo stretto necessario per vedere i cambiamenti del mio viso.
Attenta a non fare cadere quell'album di fotografie impolverato su quella sedia.
Certe volte lo sfoglio, per rallegrarmi con alcuni momenti di vita, ormai indelebili e immortalati nella mia mente.
Ti stai soffermando su quella parete dove c'è attaccato un grande orologio.
Capisco, anche io lo guardo spesso e mi rendo conto del tempo che passa.
Come mi piacerebbe girare le lancette al contrario!
Scusa se i vetri di quella finestra sono pieni di aloni, forse perché non ho asciugato bene quelle lacrime che certe volte escono all'improvviso.
Ecco, adesso ti sei distratta con quella porta rossa.
Beh, facile da intuire, è il mio cuore.
Non l'apro a chiunque e da un po' di tempo ho imparato a chiuderla a chiave questa porta.