Carissimo diario o meglio caro amico silenzioso, tu che conosci i miei pensieri più intimi, a te mi rivolgo per l'ultima volta. Non ti scriverò più, perché chi muore dentro, non ha più niente da esternare. Rimarrò intrappolato in quegli infiniti muri dei miei silenzi fino a logorarmi definitivamente. Perdonami, ma il destino gioca brutti scherzi ed il più delle volte si accanisce contro la propria serenità. Sa essere, crudelmente, ironico e pungente, soprattutto quando ti pugnala con la sua mano gelida per farti capire che devi mettere da parte l'egoismo se davvero vuoi proteggere quello che per te è più importante. Con le lacrime agli occhi, ti dico che sono distrutto, perché ora so anche il giorno, l'ora ed i minuti, in cui sono morto.
Composto lunedì 20 maggio 2019
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