Pensieri


Scritto da: Giorgio Gatto
in Diario (Pensieri)
Spesso mi succede che
quando qualcuno non mi conosce bene ed arriva a sapere tutto di me quante cicatrici ancora aperte ho e tutti i pensieri che mi passano per la mente
e quanto forte sono, capace di ascoltare, mi dicono che non se lo aspettavano che io fossi così,
che sembravo tutto diverso visto da lontano quasi troppo chiuso in me stesso quasi troppo superficiale quasi troppo attento ad apparire quasi troppo sulle mie quasi troppo normale.
Mi dicevano che non mi volevano neppure avvicinare
perché non piacevo, da lontano, sembravo uno che ride e scherza e basta oppure che è sempre troppo triste
quindi decisamente lunatico
sembravo uno che non ha nessuna voglia di parlare
che mantiene le distanze
pure un po' arrogante
pure un po' superficiale
e poi mi dicono che s'erano sbagliati quando si viene a sapere che so ascoltare e che tanto spesso mi perdo con gli occhi nel vuoto a pensare
e che mi piace parlare del niente ma ho sempre qualche cosa da dire, io non sono ciò che pensavano che io fossi. Sono un Uomo che ha tanto sofferto con tante cicatrici, un Uomo che sa ascoltare, un Uomo dolce simpatico, un Uomo altruista, un Uomo che nonostante tutto ancora sa Amare.
Composto giovedì 16 febbraio 2023
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    Scritto da: Marco Giannetti
    in Diario (Pensieri)
    💫 l'amore, quello profondo, vero, puro, non passa mai perché inebria, nello stordimento dei baci, nei suoi abbracci, nello stringersi nudi... momenti che restano indelebili, incancellabili, come i tuoi dipinti...
    e se un giorno le nostre strade dovessero separarsi, io troverò sempre il sentiero che mi ha condotto da te perché una parte del mio cuore riconoscerà sempre la tua anima... 💫.
    Composto mercoledì 15 febbraio 2023
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      Scritto da: Marco Giannetti
      in Diario (Pensieri)
      Le persone si stancano, per quanto amore, affetto e sentimento possano provare per voi, le persone si stancano... se non vengono considerate, si stancano molto prima... è come bucare ripetutamente un pallone e pretendere che alla fine sia esattamente gonfio, nuovo come prima... le persone restano deluse e dentro restano i lividi... "oggi ti perdono, domani ti perdono... lasciamo passare tutto, non fa niente" e ad ogni frase una crepa nel petto, ed ogni volta una ferita aperta... ho sempre pensato che dal momento in cui perdoni hai dimenticato, invece, adesso ho capito che, per quante volte tu possa perdonare, certe ferite te le porti dentro, fin quando, a furia di restare deluso, non ti senti come un peso... allora accade che se anche hai perdonato, sai anche quand'è il momento di andare via... non puoi distruggere qualcuno prima e pretendere che ti resti accanto incondizionatamente, non puoi dire di voler bene a qualcuno e ripetutamente distruggerlo... perché, "chi ama non distrugge ma costruisce".
      Composto mercoledì 15 febbraio 2023
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        in Diario (Pensieri)
        Siamo a Catania

        Siamo a Catania,
        l'Amenano che scorre sotto terra,
        seppellito dal fuoco della lava
        con la testa di toro e corpo umano
        ancora scopre le leggende antiche,
        guarda la sua cascata
        come un velo
        che sgronda dalla vasca
        e mormora pensoso mutamenti
        della città che regge sulle spalle,
        guarda gli occhi affacciati di turisti,
        ascolta lampi di telefonini,
        le sferzate di flash sulla faccia
        e fuggitivo segue il suo cammino.

        U liotru risiede in piazza duomo,
        ora è passato il tempo
        delle scorribande di Eliodoro
        che a cavallo del mitico elefante
        trottava il tempo antico,
        il taumaturgo vescovo Leone
        incolume protetto dalla fede
        non tollerò le gesta del maligno,
        gli diede fuoco con la fiamma viva
        del suo potere sacro esorcizzante
        sciogliendo l'elefante dalle grinfie
        del negromante.

        Ora u liotru guarda con affetto
        La cattedrale che gli sta di fronte.
        L'elefante idolo pagano
        sembra quasi voglia percepire
        sacro sentore delle vie del cielo
        e mostra drappi incisi
        di Agata patrona di Catania,
        sulle sue spalle tiene l'obelisco
        che sostiene
        la Terra come un globo sulla cima,
        una foglia di palma raffigura
        desolante martirio della Santa
        ed un ramo di giglio la purezza.
        Sotto la croce in cima all'obelisco
        iniziali osannano l'avvento
        che liberò Catania dalla peste
        e acclamano Agata Patrona.

        Nei giorni eletti della grande festa
        esplode un grazie immenso della folla.
        Balconi straripanti, luci, addobbi,
        tappeti, fiori, fazzoletti bianchi
        come morbide ali sventolanti
        dove perdura ancora il rito antico
        della corsa nei sacchi che ricorda
        la dea adorata dell'antico Egitto.

        Iside regge il flusso di millenni,
        percepisce la miseria umana
        e l'affidarsi al senso del divino.

        L'acqua del mito, l'obelisco egizio
        l'elefante idolo pagano,
        scoprono il cristianesimo
        con le immagini sacre della Santa.

        A città du liotru dona esempi
        di fratellanza delle religioni
        come figlie
        di un sentimento forte naufragato
        nel mare della vita, tende al cielo
        la mano, buio incombe,
        la fantasia che corre tra le stelle
        sente il senso divino e si commuove,
        ma l'incertezza irrompe.
        La Fede unico faro apre la porta
        al senso del mistero
        che il martirio di Agata e dei santi
        effonde dentro l'anima del mondo.
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          in Diario (Pensieri)
          L'acquerugiola dolce del mattino
          che apre il giorno ad altri itinerari
          tinge di riflessi
          gli attimi appiccicati
          all'onde delle notti insonnolite,
          il sole non traspare all'orizzonte,
          sembra confuso
          si posa piano sulle note escluse,
          il cuore redarguito si è nascosto,
          ora è tornato fioco e scolorito
          come un bimbo in castigo
          dona al silenzio
          un qualche pianto muto.
          Siamo al punto che l'alba
          sgrida il sole,
          le siepi desolate dell'inverno
          ed il pensiero carico di spine
          costruiscono i versi dell'addio...
          ma tu ci sei,
          sento i tuoi passi
          dietro i miei pensieri,
          l'amore disilluso
          a lume delle ombre sereotine
          stacca dal cielo fiori di parole.
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