I migliori post di Bernardo Panzeca

Nato mercoledì 8 giugno 1977
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Scritto da: Bernardo Panzeca
I cuori non sono tutti uguali. Ci sono i cuori rumorosi e quelli meno, quelli che amano il silenzio, i cuori di pietra e i cuori che si sciolgono al primo sorriso o alla prima lacrima. I cuori amanti della notte e delle stelle, i cuori tatuati, quelli che si marchiano gli amori a vita e i cuori postini, bellissimi: rivelano solo al vento il nome dei propri amanti sperando un giorno quest'ultimo ritorni con essi. Poi ci sono i cuori che fingono, che amano recitare, e i cuori col naso di legno. Questi sono i più tremendi e i più cattivi, seminano dolore e pianti. Infine vi sono i cuori delle mamme, i più belli. Sono i cuori per cui vale davvero vivere la vita, rintoccano come campane di paese a festa anche dopo essere andati via. Dopo essere partiti per viaggi sconosciuti e senza alcuna meta. Senza mai fermarsi, durante il giorno e durante la notte. Nei momenti bui e in quelli con più luce. Sono i cuori eterni, a prova di intemperie e nemici del tempo. Sono essi i custodi del vero e unico amore: quello di mamma.
Bernardo Panzeca
Composto lunedì 25 gennaio 2016
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    Scritto da: Bernardo Panzeca
    Non è affatto vero che i Natali sono tutti uguali. Quando si è bambini cambia proprio tutto. Cambiano i regali, cambiano i sogni, cambiano i desideri e cambia l'entusiasmo. L'atmosfera tutta è diversa quando si è bambini nel periodo natalizio. Cambiano persino le luminarie e i profumi di caldarroste che si levano al cielo silenziosi e leggiadri. Appaiono immense le prime e come fossero elfi gioiosi i secondi. Quando si è bambini e gli abeti si illuminano sono diversi i battiti, gli sguardi, cambia il modo di attendere e fare le vacanze, cambia la spensieratezza e cambiano i ricordi.
    Eh sì, proprio i ricordi...
    Da bambini non si ricorda tanto perché si è impegnati a fare altro. A giocare, a correre a cadere e a rialzarsi. Sorridendo e senza mai alcun pianto.
    Da bambini non si piange quasi mai, o meglio, quando si piange ci si asciuga poi le lacrime sorridendo. Un gran sorriso e via di colpo, si ricomincia a giocare e a correre come prima.
    Il Natale da bambini è proprio diverso da quello dei grandi.
    I grandi diventano malinconici, silenziosi, ritornano indietro nel tempo osservando le luci dei presepi e le stelle sugli alberi.
    Ricordano gli affetti più cari e coloro che sono andati via chissà per quale mete o luoghi misteriosi.
    Ricordano loro stessi quand'erano bambini. Quando papà chiudeva la porta a chiave e la mamma rimboccava le coperte dando il bacio della buonanotte.
    Ricordano quell'albero di Natale come il più bello, più luminoso e caldo, perché anch'esso spensierato.
    Anch'esso sicuro e protetto.
    Anch'esso con una mamma e un papà in casa...
    Bernardo Panzeca
    Composto lunedì 4 dicembre 2017
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      Scritto da: Bernardo Panzeca
      L'uomo deve pur avere qualche passatempo a questa vita. Sarebbe dura altrimenti. Io ad esempio adoro la scrittura, andare in bici, chiacchierare con il mare, ridere per nulla ed essere malinconico. Tanto e spesso: mi rende felice e soddisfatto. È un modo, forse il solo, per tramutare i giorni trascorsi in squisiti biscotti. Quelli fatti dai nonni ovviamente.
      Bernardo Panzeca
      Composto venerdì 28 ottobre 2016
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