Scritto da: Bernardo Panzeca
Non vi è altro mezzo che il cuore per poter comunicare con Babbo Natale. Lui ascolta i battiti, non legge le letterine.
Composto domenica 24 dicembre 2017
Non vi è altro mezzo che il cuore per poter comunicare con Babbo Natale. Lui ascolta i battiti, non legge le letterine.
Fino a quando non si ascolta il suono dei battiti del proprio cuore è impossibile udire le campanelle delle renne di Babbo Natale.
Non è affatto vero che i Natali sono tutti uguali. Quando si è bambini cambia proprio tutto. Cambiano i regali, cambiano i sogni, cambiano i desideri e cambia l'entusiasmo. L'atmosfera tutta è diversa quando si è bambini nel periodo natalizio. Cambiano persino le luminarie e i profumi di caldarroste che si levano al cielo silenziosi e leggiadri. Appaiono immense le prime e come fossero elfi gioiosi i secondi. Quando si è bambini e gli abeti si illuminano sono diversi i battiti, gli sguardi, cambia il modo di attendere e fare le vacanze, cambia la spensieratezza e cambiano i ricordi.
Eh sì, proprio i ricordi...
Da bambini non si ricorda tanto perché si è impegnati a fare altro. A giocare, a correre a cadere e a rialzarsi. Sorridendo e senza mai alcun pianto.
Da bambini non si piange quasi mai, o meglio, quando si piange ci si asciuga poi le lacrime sorridendo. Un gran sorriso e via di colpo, si ricomincia a giocare e a correre come prima.
Il Natale da bambini è proprio diverso da quello dei grandi.
I grandi diventano malinconici, silenziosi, ritornano indietro nel tempo osservando le luci dei presepi e le stelle sugli alberi.
Ricordano gli affetti più cari e coloro che sono andati via chissà per quale mete o luoghi misteriosi.
Ricordano loro stessi quand'erano bambini. Quando papà chiudeva la porta a chiave e la mamma rimboccava le coperte dando il bacio della buonanotte.
Ricordano quell'albero di Natale come il più bello, più luminoso e caldo, perché anch'esso spensierato.
Anch'esso sicuro e protetto.
Anch'esso con una mamma e un papà in casa...
Gli uomini vanno compresi. Ancor più quando portano l'unghia del mignolo della mano destra lunga 28 cm.
Solo in un caso l'uomo può averla vinta sul sonno: quando si innamora.
Non ricordo granché di quella volta. Solo finestrini velati dalla luna, due enormi stelle al mio cospetto e un cuore scalpitante come mai. Ricordo solo un lungo bacio. Silenzioso. Notturno. Un bacio tra due stelle cadenti, una nell'animo dell'altra. Come il nettare di un fiore risucchiato da una farfalla, quella volta quel bacio risucchiò il mio cuore. Lo catturò. Lo incatenò e lo rinchiuse nelle più segrete del più malinconico tra i manieri. Il tempo.
Un cuore che batte e una stella che luccica. È questo il Natale.
L'uomo deve pur avere qualche passatempo a questa vita. Sarebbe dura altrimenti. Io ad esempio adoro la scrittura, andare in bici, chiacchierare con il mare, ridere per nulla ed essere malinconico. Tanto e spesso: mi rende felice e soddisfatto. È un modo, forse il solo, per tramutare i giorni trascorsi in squisiti biscotti. Quelli fatti dai nonni ovviamente.
Niente di più sbagliato che mettere alla guida un cuore innamorato. Batterà sicuramente.
I cuori non sono tutti uguali. Ci sono i cuori rumorosi e quelli meno, quelli che amano il silenzio, i cuori di pietra e i cuori che si sciolgono al primo sorriso o alla prima lacrima. I cuori amanti della notte e delle stelle, i cuori tatuati, quelli che si marchiano gli amori a vita e i cuori postini, bellissimi: rivelano solo al vento il nome dei propri amanti sperando un giorno quest'ultimo ritorni con essi. Poi ci sono i cuori che fingono, che amano recitare, e i cuori col naso di legno. Questi sono i più tremendi e i più cattivi, seminano dolore e pianti. Infine vi sono i cuori delle mamme, i più belli. Sono i cuori per cui vale davvero vivere la vita, rintoccano come campane di paese a festa anche dopo essere andati via. Dopo essere partiti per viaggi sconosciuti e senza alcuna meta. Senza mai fermarsi, durante il giorno e durante la notte. Nei momenti bui e in quelli con più luce. Sono i cuori eterni, a prova di intemperie e nemici del tempo. Sono essi i custodi del vero e unico amore: quello di mamma.