Scritto da: CARMELO TRIANNI
Vorrei dedicare un pensiero a tutte le persone che si prendono cura del proprio caro colpito da questa brutta malattia. Quelle che gli donano cuore, tempo e se stesse cercando, per quanto possibile, di alleviare le sofferenze, il dolore e gli infiniti disagi. Dedicarlo a quelle persone che rivolgono al proprio caro il primo pensiero appena svegli e l'ultimo prima di dormire. Che poi, è sempre lo stesso... "oggi, avrò fatto abbastanza?". L'angoscia, questa parola, questo concetto "per sentito dire", si trasforma in condizione che impregna corpo e spirito perché, davanti a tanta sofferenza e dolore, non c'è possibilità altra che rimanere silenziosi spettatori. Il mio pensiero a quelle persone che dicono... "arrivo subito" e vanno nell'altra stanza per piangere senza essere visti perché vogliono che il proprio caro sappia di avere a fianco qualcuno così forte da trasmettere sicurezza e determinazione. Vorrei dedicare il mio pensiero a quelle persone che, inspiegabilmente, provano quell'ingiusto senso di colpa per non avere loro stesse quella malattia, con l'interrogativo che riecheggia senza fine nella mente... "perché a lei e non a me?". E poi, quando le preghiere per la guarigione non vengono ascoltate, iniziano a pregare per ricevere almeno lo scambio di ruoli, chiedendo di accollarsi la sua malattia e le sue sofferenze, per donargli un po' di stare bene.
A queste persone dico... non c'è modo più importante, nella vita, di impiegare il proprio tempo per aiutare una persona che soffre. Non arrendetevi, continuate a combattere fianco a fianco, aiutatela a rialzarsi quando cade, e continuate ad accompagnarla soprattutto nei momenti più bui e di sconforto.
Abbracciatelo, abbracciatela ogni volta che potete! Se potete, stringete forte e sussurrate nell'orecchio quanto l'amate perché, molte volte, l'amore si rivela essere una fra le medicine più efficaci ❤ ️.
Composto mercoledì 22 giugno 2022