Non ti avevo mai dedicato le carezze delle nuvole in primavera, i profumi dei fiori di un prato innamorato e l'infrangersi delle onde di un mare d'autunno... mai ti avevo dedicato la voce del cuore che attraverso le note lievi dell'anima, e senza toccare affatto i tuoi respiri, ti bacia dolcemente, e delicata, e tumultuosa allo stesso tempo! Ora ti dedico ciò che è più importante... l'eterno pensiero di me e di te stretti in un ricordo indimenticabile.
è nei tuoi silenzi che ti chiedo di tacere, nel tuo non esserci, non apparire, non apparirmi... spengo una luce che timida mi osserva da dietro una porta; quella che mi conduce ai tuoi sogni e nel vederti di nuovo, d'incanto la mia stanza si tinge e chiede urlando il tuo nome... mi defilo tra una nuvola ed un'altra, raccolgo le ombre che camminano accanto ai miei ricordi, voglio viverti nell'istante in cui tu guardi la mia anima.
L'ultima stella aveva asciugato le sue lacrime... adesso si spegneva lasciando il buio in una notte tormentata. Confuso avanzava verso il mare agitato, ove le onde lo accoglievano in un falso abbraccio e lì egli si abbandonava... nei ricordi... solo nuvole sempre testimoni dei suoi sorrisi.
La notte ha segreti che il mattino non conosce... e li custodisce gelosa, al riparo da tutti... non osa parlarne, né rifletterci troppo... potrebbe bussare alla porta la follia... l'alba del giorno dopo, però, ricorda bene quel sentiero dove la notte, la tristezza e la follia hanno passeggiato.
Erano distanti, in due città diverse, ma lui ogni notte camminava vicino la sua stanza, delicato apriva la sua porta, la guardava, la fissava... in silenzio avanzava verso di lei che bellissima dormiva già da un po' e la accarezzava, la toccava sfiorando il suo viso con un respiro e vedeva i suoi corti capelli neri ribelli al suo tocco... Ogni notte... dapprima egli litigava col sonno che tardava a venire, ma poi, iniziando a pensarla, si abbandonava ed iniziava il viaggio... Alle luci dell'alba lei svegliandosi notava la porta socchiusa.