Vi racconto una storia che mi è capitata due anni fa mentre percorrevo l'autostrada Pescara-Bari. Mi fermai quando vidi una macchina che aveva perso il controllo e aveva sbattuto contro il guardrail. C'era un uomo che piangeva come un bambino e sua figlia era rimasta immobilizzata sul sedile grazie alle cinture di sicurezza. Quest'uomo era partito da Parigi con la sua figlioletta per recarsi a Bari, dove l'attendeva sua moglie. L'uomo non parlava italiano, nemmeno sua figlia, comunque mi apprestai a dare i primi soccorsi. Prelevai la bambina dalla macchina e la misi in sicuro nella mia. Confortai quell'uomo, insieme ad un altro soccorritore gli trovammo un posto per dormire e concedemmo l'auto incidentata ad un carro attrezzi. Passò un'ora e fui felice di aver aiutato questa famiglia. Arrivò l'ora della ripartenza e lui mi abbracciò e mi ringraziò con le lacrime! Questa sera gli ho telefonato, mi ha risposto la moglie, mi ha detto che sua madre abita a poche decine di metri dal posto dell'attentato e sono rimasti chiusi in appartamento tutta la giornata. Mi ha riferito che andranno via dalla Francia perché la vita è costosissima. Mi ha promesso di passare a trovarmi, per stare una giornata insieme. Così avrò il privilegio di incontrare persone che nonostante tutto manifestano segnali di riconoscimento in un mondo ingrato!
Composto domenica 15 novembre 2015
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