Non parlo quasi mai, centellino parole, perché ho timore, le persone non riescono a capire, fraintendono, avanzano ipotesi ancor prima di avere ascoltato tutto e io non voglio soffrire. Non più. Mi fa paura soffrire. Allora preferisco il silenzio, preferisco ascoltare. Pochi riescono a far straripare quello che ho dentro come un fiume in piena di parole che rompe gli argini del silenzio scontrandosi con i miei umori, con le mie emozioni. Ed ammetto che è liberatorio. Solo pochi riescono a spaccare il muro che mi sono costruita, per proteggermi, che poi mica sempre riesco a proteggermi, perché ho il maledetto vizio di buttarmi in certe situazioni pur sapendo che mi farò male, ma io sono quella del "cogli l'attimo" e a volte capita che più che l'attimo colgo una sassata in fronte... ma sono testarda e non schiodo finché non mi rompo il muso ritrovandomi sola a leccarmi le ferite. Sono così un altalena di emozioni e stati d'animo che mi tengo dentro il più delle volte.
Composto martedì 3 novembre 2015
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