Ripensavo a un momento di libertà di qualche anno fa.
Forse più di qualche... diciamo circa dodici anni.
Mi ricordo che aspettai con ansia il primo temporale estivo, di quelli che ti colgono impreparato nelle ultime settimane di Agosto.
Ma io non ero poi tanto impreparata... come dicevo, infatti, ero lì che lo aspettavo.
Era un pomeriggio grigio, fresco... di quelli che ti viene voglia di indossare una maglia a maniche lunghe e comoda sopra ai pantaloncini estivi, perché ci sta proprio con il venticello e l'aria che si prepara all'evento.
Eccome se ci sta.
E allora inizia a piovigginare, prima piano.
Piano,
Aumenta,
Forte,
Tempesta.
Ed io ho preso le scarpe e sono uscita dal cancello della villetta e ho iniziato a passeggiare tra le stradine disabitate della Fanusa, sotto la pioggia, con un sorriso ebete stampato in faccia e un senso di libertà, gioia, pace nel cuore che poche cose restituiscono così bene e così velocemente.
E sono rientrata a casa completamente inzuppata che nemmeno un savoiardo nel caffè...
Composto lunedì 17 settembre 2018
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