Nonno: secondo te perché gli americani vanno a fare guerre in giro per il mondo? Nipote: non lo so, ci saranno interessi, soldi, petrolio. Nonno: non è per quello, o meglio anche per quello, ma non è tutto. Nipote: per dimostrare al mondo che sono i più forti, vogliono essere imitati, vogliono che il loro pensiero e stile di vita prevalga. Il sogno americano. Nonno: il sogno americano è di chi non ha mai visto l'America non di chi l'America gli arriva in casa. Nipote: lo fanno perché non ne possono fare a meno. Nonno: non è vero, quella fatica se la potrebbero risparmiare. Potrebbero stare tranquilli a casa loro. Nipote: e allora perché lo fanno? Nonno: è molto semplice. Per il potere. Per un potere connaturato nell'essere umano, che risiede nell'innata diversità tra conquistati e conquistatori. Il raggiungimento futuro di un'uguaglianza piena passerà dalla comprensione di questa realtà naturale e indissolubile, il disordine che precede, predice e presiede l'armonia.
Il Salvatore era lì, beatificato, mentre un attimo prima della perfezione ancora avvolgeva le coordinate segrete all'insaputa del mondo, ed ogni sua risorsa, fisica, morale, psichica e angelica – dacché scoprì il pensiero rivelatore dell'essere vulnerabili al bene – era rivolta all'estensione di queste facoltà al mondo prima di unirlo definitivamente, e determinare la necessaria trasformazione prima della Rivelazione definitiva.
Illuminarsi è più difficile che abbattersi, richiede un livello di sintesi, di compassione, di rispetto per l'altro, e al contempo moderata esaltazione, centratura, bilanciamento tra utopia e ideali, tra riflessione e azione. L'illuminazione è un processo che non ha eguali e per natura deve fare a meno di favori o complicità, è il visionario considerato folle che si immola per una causa collettiva considerata impossibile perché bella o troppo perfetta.
Mi fa paura più chi ha disciplina del disobbediente, in quanto l'attitudine ad uniformarsi, a modellare l'agire e il pensiero secondo una volontà comune (che poi la volontà è per sua natura individuale), pur essendo etichettato come comportamento "accettabile", in realtà produce quelle condizioni indispensabili affinché pochi intelligenti, forti, fortunati, amorali e furbi possano crearsi il proprio regno indisturbati.
Contestano, però si adeguano. L'unico modo per infrangere una legge senza temere di essere scoperti e facendo bene, è trarre profitto e utilità comune da una personale pazzia.
Sai cos'è la legge dell'abbondanza naturale? Che a prescindere da quanto fai o ti ci metti, da quello in cui credi o le azioni che fai, ottieni a cascata in base a quel hai preparato a ricevere, è come se il destino si assemblasse senza imporvi alcun ordine, perché ciò che è simile si unisce e ciò che è straniero, ti lascia per sempre. I conti vanno sempre a pari, non c'è volontà o inazione che tenga. L'unica tendenza è migliorare.
La convinzione di avere dei maestri è una visione unilaterale: loro ti dicono strade ma non possono sapere dove abiti né darti le tue chiavi, si limitano a dirti che esiste una cartina geografica, o delimitarti la zona o delimitarti l'area, in che regione sei, ma per sapere dove dirigerti e cosa hai dentro serve sperimentare individualmente muovendo i passi. Il vettore del ritrovamento, il principio dell'orientamento sta nell'abituarsi a non avere punti fissi.
L'illusione della partecipazione è peggio del menefreghismo indifferente che in sé può resistere ed essere ribelle, mentre nel credere di avere determinazione nessun risveglio è liberante garanzia.