Scritto da: Enrico Avveduto
in Diario (Quotidianità)
Occorre benedire la Crisi. Ogni crisi ci invita a guardarci dentro per dare a noi stessi e al mondo quella qualità soggettiva che non può essere riprodotta all'esterno. La crisi è la fine di un'impostura accettata collettivamente e l'inizio, difficile, doloroso, di un cammino di autenticità. Nessuna crisi è risolvibile scientificamente in quanto la crisi è già la soluzione. La crisi ci aiuta a disfarci delle nostre illusioni: noi che credevamo che l'economia potesse essere la fine della miseria, il lavoro un modo reale di porre gli uomini e la materia in perfetta comunicazione, la famiglia un modo con cui spargere nel mondo quell'amore che non abbiamo ancora scoperto e secreto dentro di noi, la politica una custode del Bene comune, la religione un metodo a cui affidare, senza sforzo individuale, l'evoluzione interiore dell'animo umano, siamo chiamati ad uscire da un mondo mentale, costruito, ed immergerci in una creazione sempre nuova e inedita. La crisi è generata dall'omologazione con cui si pensa di accelerare la fecondità dell'esistenza: in realtà l'omologazione è la morte dell'uomo e ogni periodo di sofferenza è una gestazione di Vita. Occorre tornare ad essere artigiani dell'animo umano, ognuno con il suo scappello deve s-coprire se stesso. Nella crisi la vita rivela tutta la sua intolleranza per gli stampi. La crisi invita l'uomo a restare uomo.
Composto mercoledì 1 marzo 2017